Prima di introdurre il disco di seguito recensito, ovvero ''
We're Here Because We're Here'' degli
Anathema, ci scusiamo con i nostri lettori per la mancata recensione fatta al momento della pubblicazione; anticipiamo la ristampa in edizione deluxe che uscirà a Giugno 2011, ma non potendo aspettare oltre per rimediare all'errore commesso, eccovi riportato il nostro punto di vista.
Dopo il grande capolavoro datato 2003, ''
A Natural Disaster'', la band di Liverpool è caduta in un lungo silenzio durato ben sette anni, fino alla pubblicazione del nuovo lavoro ''
We're Here Because We're Here'', nel 2010, con il quale sembra voler dire ''eccoci qui, siamo tornati e non sappiamo perchè''! Ma in realtà non è proprio così; nel disco in questione è chiaro e lampante il rinnovo, sia a livello di sound che di songwriting e questo distacco sembra andare a completare quel processo evolutivo che ha coinvolto la band fin dall'inizio, quando da un
Doom oscuro e dannato si è aperta a sonorità
Gothic,
Alternative Rock e
Progressive, fino ad arrivare al sound melodico ed atmosferico di cui è intriso questo ''
We're Here Because We're Here''.
Insomma, dagli
Anathema ormai possiamo aspettarci quasi di tutto e questo è quanto rende eccezionale questa band.
Il disco accenna alla perfezione fin dalla prima nota, grazie anche alla presenza di
Steven Wilson (
Porcupine Tree) nella fase di mixaggio, il quale ha curato minuziosamente il sound caricandolo di particolari raffinati e al contempo rendendolo versatile il più possibile.
''
We're Here Because We're Here'' è un mix di malinconia e beatitudine, un gioco di contrasti in cui l'ascoltatore viene totalmente coinvolto e proiettato in una dimensione carica di pathos, sentimenti e sensazioni contrastanti; questo, forse, grazie anche alla linea melodica (che come una sorta di tema centrale) lega i brani, dal primo all'ultimo.
Il disco non è composto di alti e bassi, le tracce in esso contenute sono tutte indubbiamente valide e durante tutto il tempo di ascolto non ci sono dubbi riguardo la perdita di qualità sia a livello stilistico che tecnico; le voci sono in sintonia tra loro, cristalline ed equilibrate molto bene, la ritmica fortemente decadente conferisce stabilità ai brani, a loro volta carichi di eccentrici effetti sonori, accompagnati da tastiere molto semplici e parti di parlato flebile, che contribuiscono alla preparazione dell'ambiente giusto in cui inserire la composizione.
Un disco a dir poco eccellente, ben calibrato ed emozionante; un lavoro di rottura definitiva, il quale dovrà fare i conti con le pubblicazioni passate degli
Anathema ma che allo stesso tempo ha tutte le carte in regola per essere definito un capolavoro!