Impending Doom - Beyond The Altar Of Obscurity

Copertina 6,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2003
Durata:130 min.
Etichetta:Voice of Life
Distribuzione:Masterpiece

Tracklist

  1. DEAD BUT DREAMING
  2. THE GREAT PALE HUNTER
  3. BLOODPRAISED AGONY
  4. HEADSHOT CHRIST
  5. RAINING BLOOD
  6. OBSCURE FUNERAL
  7. BURN THE HOUSE OF GOD
  8. CROMLECH
  9. SUMERIAN AWAKENING
  10. CHAPEL OF GHOULS
  11. ARMAGEDDON TALES
  12. DRACULS PASSION BY THE LIGHT OF THE FULLMOON
  13. HELLHAMMER
  14. DETHRONED EMPEROR
  15. CAEDES SACRILEGAE
  16. AEON OF DREAMS
  17. BE MY BLOOD OF THE NIGHT
  18. SCREAMS OF A RAVEN
  19. FUNERAL PILE - MY THRONE OF FIRE
  20. PAGAN FIRES
  21. NOSFERATU
  22. WITH HATE AN IMPURITY
  23. SOULBROTHERS
  24. MY GODDESS
  25. DOWNFALL OF GOD
  26. INFERNAL BLEEDING
  27. BLACK PROPHECY
  28. THE BEGINNING

Line up

Non disponibile

Voto medio utenti

Sono stato molto combattuto sul giudizio da riservare a questi storici death/trash/blacksters tedeschi, ormai sulle scene da dieci anni. Ed è infatti per celebrare la decade di attività, che la Voice Of Life ha deciso di pubblicare questa raccolta contenente i pezzi migliori, le rarità e le cover eseguite dal gruppo nella sua lunga esistenza. Se da un lato possiamo avere un assaggio (molto corposo) dell'attitudine convinta e quasi caparbia della band teutonica, dall'altro riusciamo ad intravedere tutti gli elementi che hanno impedito agli Impending Doom di affermarsi anche fuori dal mondo urdergound e da una ristretta cerchia di fan affezionati per affiancarsi ai mostri sacri del genere. Urlacci, riff scopiazzati da chissà dove oppure di una banalità disarmante, seppure in quantità notevolmente inferiore, impediscono sempre ad un ascoltatore esigente come me (anche se nel black bisognerebbe essere abituati a tutto ciò...) di prendere completamente sul serio il gruppo. Nonostante tutto, però, bisogna riconoscere che pezzi come "The Great Pale Hunter" o "Burn The House Of God" risultano quantomeno godibili, anche se vi assicuro che non lasceranno un segno indelebile dentro di voi. Il grande pregio (o difetto, dipende da che punto di vista lo si guarda) è la grande eterogeneità dei pezzi scritti dalla band nei dieci anni: mid-tempos death, cavalcate thrash o brani più sostenuti alla Darkthrone rendono la proposta musicale degli Impending Doom molto variegata, ma allo stesso tempo difficile da acchiappare e da assimilare. Resta appunto da capire se questo sia un pregio o un difetto. Interessanti anche le cover proposte dal gruppo, nonostante una "Raining Blood" un pò immatura e una "Cromlech" che sinceramente confrontata con la versione degli Emperor può al massimo sembrare una session tra un gruppo di amici in sala prove il sabato pomeriggio. Resta da applaudire l'attitudine fuori da ogni schema e movimento, che la band tedesca ha dimostrato di saper portare avanti fin dal primo momento, ma per il resto non sarà questa raccolta a schiodarla dalla sua "mediocrità". Peccato.
Recensione a cura di Alessandro 'Ripe' Riperi

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