Autori di un clamoroso "
Cult of the Dead" nell'ormai lontano 2008, ecco tornare i violentissimi olandesi, ex-Occult,
Legion of the Damned, autori di un deathrash di fattura piuttosto rozza ma efficacissimo, basato unicamente sull'aggressione sonora, il feeling e la carica dei riffs sempre taglienti e ritmatissimi, che dopo pochissimi secondi invitano all'headbanging più sfrenato.
Il nuovo e quinto album in studio "
Descent into Chaos", va detto subito, non si rivela all'altezza del predecessore che presumiamo rimarrà una gemma isolata nella discografia dei nostri, quasi un episodio fortuito ed estemporaneo in una carriera valida e continua ma senza picchi da far gridare al miracolo; la formula è sempre la stessa, aggressione senza mezzi termini, bilanciamento tra rocciosi mid-tempos e blastbeats infernali di slayeriana memoria, il tutto in un flavour ottantiano da mettere i brividi, ma il risultato finale ahimè non è quello di tre anni fa.
Semplicemente possiamo parlare di brani meno ispirati, di chorus che funzionano meno, di ritmiche non così malevole e dannatamente trascinanti come in passato; con questo "Descent Into Chaos" rimane ugualmente un buon disco, senz'altro più che apprezzabile dai patiti del genere, ma stavolta non c'è l'effetto hype che aveva suscitato "Cult of the Dead" e che continua tuttora a suscitare ad ogni ulteriore ascolto.
Da segnalare la produzione ottenuta agli
Abyss Studios (di nuovo in auge?) di
Peter Tägtgren che partecipa nell'ultimo brano del disco, intitolato proprio "Legion of the Damned", peraltro uno dei migliori di questo "Descent into Chaos".
Interessante, ben fatto, non lascerà alcuna memoria ai posteri tuttavia è raccomandato un ascolto a tutti gli aficionados del sano, rozzo, vecchio thrash deatthizzato anni '80 style che sapranno sempre contare su una band affidabile come i Legion of the Damned.
Alla prossima mazzata.
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