Correva il 1993, il Milan di Gullit e Van Basten si accaparrava l'ennesimo scudetto, il giovane Graz prendeva la maturità classica ed uno sconosciuto gruppo svedese dava alla luce il suo primo album intitolato "
The Nocturnal Silence", un tentativo di suonare death metal in un modo più oscuro e maligno; beh, i
Necrophobic avevano colto nel segno, fondando di diritto quello che oggi viene definito "blackened death metal" o più semplicemente blackdeath metal e realizzando poi nel lontano futuro, o meglio nel passato prossimo a noi, due dischi capolavoro come "
Hrimthursum" nel 2006 e "
Death to All" nel 2009.
E possiamo anche usare lo stesso termine per questo loro debutto dato che "
The Nocturnal Silence", sebbene un poco grezzo ma certamente esaltato da una produzione all'altezza, è una gemma nera di inestimabile valore; le atmosfere malevoli e sinistre che hanno reso celebri i Necrophobic si rivelano in tutto il loro inquietante splendore già dai primi secondi della iniziale "
Awakening", in cui i migliori
Slayer (beh, d'altronde per il loro monicker da dove hanno preso ispirazione?) si fondono con i primordi del black metal, dando luogo ad una tormenta di riffs letali e taglienti come raramente si sono sentiti in questo genere musicale.
Uscito originariamente il 2 Agosto 1993 per la allora celeberrima
Black Mark, etichetta fondata dal padre di
Quorthon dei
Bathory e proprio label di questi ultimi, è già la seconda volta che "The Nocturnal Silence" viene ristampato: era già successo nel 2003 quando proprio la
Hammerheart Records riesumò i nastri originali.
Adesso che l'etichetta olandese è da poco ritornata sul mercato (e di questo ne siamo più che lieti, dopo tutti i bei dischi che ha prodotto sul finire degli anni '90) riparte di nuovo dalla ristampa di buona parte del catalogo dei Necrophobic, ovvero i primi 4 album di cui i primi tre usciti per Black Mark ed il quarto, "
Bloodhymns" del 2002, proprio per Hammerheart.
Tornando a "The Nocturnal Silence", album registrato nei leggendari
Sunlight Studios dove i capolavori di
Entombed,
Dismember ed
Unleashed furono creati e prodotto ovviamente da Tomas Skogsberg, è innegabile il fascino che a distanza di 17 anni ancora riesce a sviluppare.
Il merito principale va al chitarrista e fondatore
David Parland, che purtroppo suonerà solo nei primi due dischi della band, peraltro nel secondo solo come guest in pochi assoli qua e là, che oltre ai riffs di scuola
Hannemann/King riesce ad infondere delle melodie davvero sulfuree e diaboliche ai suoi assoli, creando così quel sound unico ed affascinante che i Necrophobic hanno saputo mantenere per fortuna anche dopo la sua dipartita.
Da segnalare l'ottima prestazione vocale di
Anders Strokirk, dei
Blackshine (per lui unico disco con i Necrophobic) e le prestazioni maiuscole di
Tobias Sidegård al basso (oggi solamente alla voce) e del batterista
Joakim Sterner, l'altro fondatore della band, gli unici "sopravvissuti" a tutt'oggi della formazione originale.
Che dire?
Se in tutti questi anni non avete mai ascoltato questo fantastico lavoro, assolutamente privo di momenti di calo o flessioni, è giunto il momento di approfittare di questa seconda ristampa per colmare il vuoto...e non finisce qui perchè a breve arriverà il favoloso successivo "
Darkside"...
Errare Humanum Est, Perseverare
Diabolicum...
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?