Se i mesi invernali vi spingono verso le declinazioni più cupe e malinconiche del Black metal, questo progetto francese farà sicuramente al caso vostro. La terza prova dei
Wolfshade offre sette tracce (incluso il breve intro) perfettamente amalgamate, in modo da creare un continuum sonoro dalle tinte dark e intriso di una disperazione sottolineata da vocals a tratti forse fin troppo urlate e laceranti. Il viaggio nelle tetre atmosfere di
When Above... viene di tanto in tanto scandito da liriche declamate in francese (come nella suggestiva
"Le Réfugié Des Passions"), un buon espediente per ammorbidire la tensione generata dall’ugola di
Kadhaas e donare una connotazione poetica alle composizioni, rese ipnotiche ed affascinanti anche dalle trame create dalle chitarre, che vanno ad infrangersi sugli sfondi ovattati dipinti dai synth.
Il drumming perlopiù cadenzato ma sufficientemente variegato, con qualche incursione di doppia cassa, scongiura ogni pericolo di appiattimento; la produzione, evidentemente più curata rispetto ai lavori precedenti, contribuisce a valorizzare l’evoluzione stilistica della band e a decretarne il netto miglioramento.
Come spesso accade, la musica più deprimente ed angosciante è il mezzo migliore per sublimare certi stati d’animo, ed il lavoro in questione è il rifugio ideale per chi necessita di sensazioni forti e allo stesso tempo rasserenanti; senza ricercare innovazione ed originalità a tutti i costi, ma prediligendo il coinvolgimento puramente emotivo.
I
Wolfshade si sono inseriti in un filone musicale già ampiamente codificato e a costante rischio di saturazione, tuttavia hanno dimostrato di sapersi muovere con estro e sicurezza.
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