Copertina 6

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2003
Durata:51 min.
Etichetta:Holy Records
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. RÉVISIONNISTE
  2. SADISTIC SEX DAEMON
  3. THE HORNS WALK
  4. ARMAGEDDON À L'ELYSÉE
  5. CONVERSATION MÉTAPSYCHIQUE
  6. GRAND DÉMONOLOGUE
  7. L'EXTINCTION D'UNE ETOILE
  8. CAONTEMPLATION
  9. NO COMPLAISENCE
  10. DARK ROMANTICISM

Line up

  • Jean-Jacques Moréac: bass and keyboards
  • Jean-Baptiste Boitel: samplers and sounds
  • S.A.S. De L'Argilière: vocals
  • Anthony Scemama: rythm and lead guitar
  • Gaël Féret: drums

Voto medio utenti

I cinque misantropi in questione vengono dalla Francia e nonostante il loro nome non risuonerà nelle vostre orecchie come tra i più rinomati nel metallo, loro sono in giro dal 1991 e da allora hanno sfornano ben sette album! Non ci troviamo quindi di fronte a delle giovani promesse o alla new sensation metallica dell'anno: sono cinque appassionati di musica, che amano fortemente il loro hobby (di certo di musica non riescono a vivere) perchè dopo più di dieci anni se non hai le palle o non sei davvero convinto di ciò che fai non sei più nel music buisness. E invece loro ci sono ancora, forse come sonorità più giovanili e freschi ora che in passato. In effetti a sentirli sembra abbastanza scontato affiancarli a gruppi del calibro di Dark Tranquillity o In Flames visto che il genere li accomuna e non poco; in realtà i Misanthrope sono addirittura precedenti seppur di poco alle band di cui sopra e questo non è un dato da sottovalutare. Oggi la loro proposta suona come una delle tante in questo superaffollato ambito death melodico, ma se pensate che sono stati tra i primi a cominciarlo a suonare forse li ascolterete in maniera diversa e più attenta. Peccato che il disco in questione," Sadistic Sex Daemon", non sia poi un granchè; superato il facile entusiasmo di un primo ascolto, facilitato da una produzione calda e avvolgente e da canzoni molto cachy, si passa ad una fase in cui il disco non può certo essere considerato brutto, ma non c'è lo stimolo a riascoltarlo. Tutto quello che è scritto su questo supporto ottico lo abbiamo sentito centinaia di volte da altrettanti gruppi; e poco importa se la loro passione travolgente li distingue dalla massa perchè la sostanza non è accattivante o semplicemente non stimola più di tanto. Ogni canzone vanta buoni arrangiamenti e una parte fondamentale la giocano i samplers e le keyboards che creano atmosfere molto suggestive; le chitarre e la sezione ritmica sono molto buone, ma non fanno molto più del dovuto. Probabilmente per poter gustare un disco di questo genere o anche per valutarne il reale valore bisognerebbe estrapolarli dal contesto in cui sono nati, ma ciò sarebbe sbagliato e impossibile: in un periodo in cui il death melodico lo suonano centinaia di gruppi, è difficile proporre qualcosa di creativo. E' giusto rendere onore a questo gruppo che suonava death melodico quando esso non era ancora stato classificato come tale, ma certo questo non può bastare a rendere il disco superiore ad una sufficienza piena.
Recensione a cura di Alessio 'Slayer' Noè

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