Copertina 8

Info

Anno di uscita:2010
Durata:46 min.
Etichetta:Doomentia Records

Tracklist

  1. HYPERION
  2. DESTROYERS OF THE FAITH
  3. THE ROAD TO THE GRAVEGARDEN
  4. CHANTS OF THE NAMELESS
  5. TOMB OF DOOM
  6. WHITE COFFIN

Line up

  • Felipe Plaza Kutzbach: guitar, vocals
  • Claudio Botarro Neira: bass
  • Francisco Aguirre: drums

Voto medio utenti

E’ assai difficile pensare al Cile come ad una terra dalle atmosfere tenebrose, criptiche e tormentate, perlomeno per quanto possiamo conoscere della lontana nazione sudamericana. Invece è proprio da qui che proviene una delle novità più interessanti del momento nel panorama doom-metal: i Procession.
Il trio andino si era fatto ben notare un paio d’anni fa, dapprima con un demo (“Burn”) poi con un sostanzioso Ep (“The cult of desease”). L’interesse destato tra i cultori della scena underground, aveva fruttato loro un tour europeo e la partecipazione ad alcuni festival specializzati. Una volta fatto circolare il loro nome al di fuori dei confini nazionali, mancava soltanto più un album d’esordio. Ed ecco che anche questo si materializza, prima in vinile con la High Roller Rec. poi su cd grazie all’etichetta cecoslovacca Doomentia Rec.
Le sinergie continentali hanno contribuito alla realizzazione di un bellissimo capitolo di epic-doom metal, come da tempo non accadeva di sentire. La formula è quella classica che, pur avendo ovviamente le sue radici nei fondamenti del genere, stilisticamente segue la scia di formazioni quali Candlemass, Penance, Reverend Bizarre, ecc.
Potenti e maestosi, i lunghi brani composti dal trio americano scorrono incandescenti come colate di metallo nero. Una costante sensazione di forza inarrestabile, di pathos evocativo, è il legame tra le parti lente e pesanti e le improvvise accellerazioni, strappi violenti da headbanging ottantiano. La variazione ritmica, la flessibilità delle soluzioni all’interno di ogni episodio, è una delle caratteristiche meglio sfruttate del lavoro, vedi l’epica “The road of gravegarden” già presente sul demo e qui riproposta in versione ancora più monumentale, con l’aggiunta di un cameo chitarristico di Peter Vicar (fondatore dei Reverend Bizarre ed ora coi Lord Vicar).
La voce di F. Plaza Kutzbach, chitarrista e cantante del gruppo, è un altro elemento importante della proposta per le vibrazioni ieratiche che riesce a trasmettere, in particolare nella magnifica title-track, esempio davvero illuminante di “dramatic doom” al massimo dell’espressività. Di alto livello anche le prestazioni dei singoli, con una nota speciale per l’articolato pulsare del basso di Botarro Neira, ad ulteriore dimostrazione che i Procession sono tutt’altro che sprovveduti o acerbi, pur agendo al di fuori dei soliti circuiti underground internazionali.
Altro momento di grande effetto con “Tomb of doom”, titolo davvero pertinente, che è una solenne e sinistra processione nelle tenebre più fitte ed impenetrabili. Soltanto la conclusiva e strumentale “White coffin”, pur esibendo cadenze metalliche da inno di battaglia, forse eccede nel tentativo di creare un’atmosfera allo stesso tempo gloriosa ed ipnotica. Ma è davvero una briciola, al confronto del succulento pasto cucinato dal terzetto cileno.
Sicuramente è un bel periodo per il genere doom, in tutte le sue sfumature stilistiche. Molte le uscite di rilievo nel corso dell’annata appena conclusa, alle quali aggiungiamo a chiare lettere l’esordio dei Procession.

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