Confermando l'estrema prolificità che da sempre li contraddistingue, i Mystic Circle di Graf Van Beelzebub pubblicano così il loro ennesimo album (dal 1995 la formazione tedesca, pur essendo stata spesso tormentata da problemi di line up, è riuscita non far passare neanche un anno senza una propria uscita discografica), che questa volta porta l'originale titolo di "Open The Gates Of Hell". Nonostante la band non abbia mai brillato per originalità, pur riuscendo a dar vita ad album godibili come "Infernal Satanic Verses", non sono pochi i supporter dei Mystic Circle presenti sulla scena che correranno a comprare questo disco. "Open The Gates Of Hell" continua l'evoluzione iniziata nel 2001 che "The Great Beast", tornando in parte ad esplorare le sonorità black che avevano contraddistinto gli esordi, miscelandole con influenze death e balck sempre più marcate,; una scelta probabilmente dovuta all'esperienza maturata nel corso del recente tour svolto in compagnia dei Deicide. Rispetto al precedente "Demian" questo disco suona come un passo indietro, recuperando alcune caratteristiche della passata discografia come le tastiere portanti ed il cantato femminili, entrambi presenti nella quinta traccia. Un peccato che la band non sia tornata su quei territori che risultavano essergli più confacenti, perseverando invece nel proporre una scialba mistura di death e thrash, gradevole in episodi come la title track, ma alla lunga eccessivamente monotona. Non basta quindi la grande esperienza del gruppo a risollevare un album che, pur essendo certamente degno di un ascolto, rischia di perdersi nell'anonima moltitudine delle uscite mensili che riguardano l'ala più estrema de metal.