Grande ritorno questo degli svizzeri Crystal Ball, che scelgono di puntare maggiormente, con una forte ed intelligente vena ironica, sulle proprie origini svizzere, come si evince da titolo, copertina e stupenda foto di gruppo (con tanto di corni svizzeri). Questo "Hellvetia" musicalmente si mantiene sulle coordinate dei dischi precedenti, con quella commistione di class, hard rock ed una vena heavy/power, il tutto figlio di Dokken e compagnia, ma con una buona dose di personalità. Apertura affidata alla title-track, introdotta da un divertente Jodel tipicamente elvetico; si nota subito la produzione, cristallina ma potente, perfetta per il sound della band e molto viva, anche nei suoni di batteria. Dopo la bella "Hellvetia", con il suo refrain catchy ma atmosferico, arriva "Forever and Eternally", quasi helloweeniana (complice anche la somiglianza tra il cantato di Mark Sweeney con quello di Andi Deris, ma devo dire che quest'ultimo esce stracciato nel confronto sul piano del feeling e dell'espressività), seguita a ruota da "My Life" e "Last Dance", quest'ultima più rockeggiona e americana. Un songwriting fine, una grande abilità tecnico-esecutiva, ed un drumming scarno ma possente sono i punti di forza dei Crystal Ball, che per quanto catchy riescono a mettere in piedi melodie mai banali e abusate. "Hellvetia" passa dagli spunti dell'Alice Cooper di "Trash" in "Last Dance" alle atmosfere patinate di "Opposite Attract", arricchita da melodie squisite, creando un album variegato e mai noioso, nel quale trovano spazio anche songs più sostenute quali "Want it All", l'episodio più power oriented del del disco, o ballate quali "Wasn't It Love", dal testo forse banale, ma sempre d'effetto; spazio a parte lo merita la più dura "Misery Needs Company", con il suo riffing crudo e d'impatto. Ad arricchire un lavoro già di suo molto buono troviamo la bonus-track "Seeing is Believing", alla pari qualitativamente con il resto dell'album, anche se in alcuni passaggi troviamo richiami a scelte già usate in altre songs di "Hellvetia".
Nel complesso si tratta di un disco davvero sopra le righe, e pare strano che un così fine class/hard 'n' heavy melodico, pur con una chiara vena commerciale, possa essere uscito da un'etichetta quale la Nuclear Blast. Se il genere fa per voi, fate un pensierino a questo Crystal Ball, astro nascente di una terra che in campo hard rock vanta band di assiomatico spessore, dai già affermati Gotthard agli Shakra.
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