Nuovo disco ed ennesimo cambio di rotta per i
The Haunted che evidentemente se ne fregano altamente (da una parte anche in maniera giusta) delle reazioni dei loro fans, che ogni volta non sanno cosa aspettarsi dalla band dei fratelli
Björler, giunta oramai al settimo disco in studio.
Dopo le recenti sterzate stilistiche degli ultimi anni, fatti di ritorno al passato, di thrash US style e addirittura di groove metal, come nel mai digerito dal sottoscritto "
The Dead Eye" del 2006, questo "
Unseen" lascia a dir poco spiazzati, presentando svariate influenze e direzioni all'interno dello stesso lavoro: l'opener "
Never Better" pare consegnarci dei The Haunted piegati ai facili chorus del metalcore e già presupponiamo di ascoltare qualcosa legato agli ultimi (mediocri)
Soilwork, per poi venire spazzati via, in tutti i sensi, dal southern di "
No Ghost" in cui sembra di ascoltare i
Corrosion of Conformity, con un
Dolving alla voce pressochè irriconoscibile.
Indubbiamente tanto carisma, tanto coraggio e soluzioni ancora una volta non sperimentate in passato ma temiamo che a questo giro i The Haunted abbiano esagerato con la loro innata voglia di sperimentare e di andare avanti.
Proseguendo nell'ascolto ci troviamo di fronte ad un "Unseen" molto contaminato, ci vergognamo a dirlo...quasi grunge nel suo imporsi, rarefatto, con un'attitudine depressa e sensazioni di abbandono, perfettamente rappresentate da brani come "
Catch 22" e "
Disappear", che se venissero accostate alle vecchie "
Bury Your Dead", "
No Compromise" o "
Moronic Colossus" ci lascerebbero il dubbio di aver inserito un cd sbagliato nel lettore.
Qualche brano inutile, come "
Motionless", poi di nuovo una sorta di metalcore davvero edulcorato come nella title-track, una semi hardcore/ballad, una ballad in tutto e per tutto, di nuovo qualche pezzo inutile ("All Ends Well" senza dubbio brano peggiore della loro discografia, OSCENO) ed ecco terminati questi 40 minuti dannatamente difficili.
Che dire al termine di "
Unseen"?
Una cosa è certa: chi si attendeva o sperava in un altro "
Versus" o in ritorno alla furia swedish del debutto, o anche la componente hardcore di "
rEVOLVEr", rimarrà a dir poco deluso e spiazzato.
Niente aggressività, niente potenza, niente rabbia in questo disco: purtroppo, o per natura, sono le componenti che il fan medio dei The Haunted va cercando in questa formazione, quindi "Unseen", ne siamo praticamente certi, è un disco che verrà a dir poco snobbato e deriso dall'audience metal ed in generale.
Personalmente non ci sentiamo di affibbiare una insufficienza ai The Haunted perchè comunque il disco è ben composto, suonato e prodotto e quindi sarebbe una ingiustizia dare 5/10, ma purtroppo la delusione non è accantonabile in maniera così semplice: "Unseen" alla luce dei fatti rimarrà un disco più che trascurabile nella discografia della band, quasi una pietra dello scandalo per come si pone, specialmente alla luce di cosa sono stati, fino ad oggi, i
The Haunted.
Alla fine, se il risultato doveva essere questo, avremmo preferito ascoltare un disco dedito interamente alla melodia ed allo sputtanamento (anche se una canzone come "
Them" ci si avvicina davvero tanto...), magari sarebbe stato più catchy e ruffiano ed avrebbe girato a lungo nel nostro stereo; così invece...mah...