Puntuali come un orologio svizzero si ripresentano sul mercato i
Vintersorg, alfieri di un sound che si muove tra il Pagan, l'Epic, il Folk, il Progressive Rock/Metal e tutta un'altra serie di influenze che ora non sto qui a elencare, ma che ad ogni modo si evolvono all'interno di un'ambientazione artistica che inizia a mettere in evidenza soluzioni musicali più melodiche.
Jordpuls è un disco tendenzialmente più "leggero" rispetto agli album precedenti, e infatti la voce viene utilizzata nel 65% dei casi in maniera pulita, lo screaming è stato relegato in secondo piano e questo non è propriamente un male a conti fatti, a livello vocale Andreas Hedlund è migliorato in maniera evidente, anche se in qualche frangente esagera, ma questa è una questione di dettagli, nulla di così influente sulla resa finale. Jordpuls è un cd che dura più o meno tre quarti d'ora e questo influisce positivamente sull'ascolto, insomma a differenza di tanti altri dischi che durano quasi come l'eternità in questo modo si riesce a non perdere la concentrazione. Le atmosfere battagliere vengono diluite in canzoni che sanno ben bilanciare aggressività e armonia, con un bilanciamento tutto sommato equilibrato fra strumenti elettrici e acustici. Siamo dinanzi un prodotto compatto che raggiunge i suoi apici in brani come Klippor Och Skär, Skogen Sover, Världsalltets Fanfar ma anche Palissader e Mörk Nebulosa, e come potete constatare da soli di musica buona ne è presente per tutti i gusti. Quelli che hanno seguito la carriera dei Vintersorg non rimarranno delusi da questo ritorno, e il discorso vale pure per quegli ascoltatori che non sono proprio avvezzi a questo genere musicale, magari si potrebbe iniziare da Jordpuls.
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