Il retrocopertina di questo "Extermination Revelry", secondo disco degli americani Drawn And Quartered, ci avverte che nel caso tentassimo di rivendere il promo un rasoio affetterebbe la nostra carne. Il bello è che non facciamo assolutamente fatica a credere alla minaccia di questi brutali deathsters che, sulla considerevole distanza di ben 46 minuti, sciorinano una prestazione veramente eccelsa nella quale ci viene, con assoluta bravura, sviscerato la summa di quello che è il death metal americano. Quindi in questo disco potremo trovare brutalità a tonnellate, perizia tecnica e compositiva, accelerazioni inarrestabili e blast beats devastanti. Un disco che formalmente non ha un punto debole in quanto, nella sua bravura nel riproporre schemi validi e collaudati, non si perde nella monotonia e nella ripetizione e l'unico pericolo, paradossalmente, per noi, è quello di non reggere per tutta la, ripeto, considerevole durata dello stesso. Un disco intenso che a tratti diventa davvero pesante, ricco d’assoli ottimi, di parti groovy e cadenzate, di songs piene di oscuro feeling e marciume sonoro, d’atmosfere apocalittiche e malate. In tutto questo ottima è anche la catacombale voce del singer che mai cambia registro, ma che allo stesso tempo è assolutamente perfetta per il genere proposto. Non sto qui a citarvi la prova strumentale che è semplicemente annichilente. Riepilogando, questi Drawn And Quartered, pescano a piene mani tanto dai Cannibal Corpse quanto dai Deeds Of Flesh, tanto dagli Incantation quanto dagli Immolation, non dimenticando Morbid Angel e Deicide, e in tutto questo riescono a non risultare scontati e noiosi. Un piccolo miracolo direi. Da manuale. Accattatevillo!
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