Midnattsol - The Metamorphosis Melody

Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2011
Durata:56 min.
Etichetta:Napalm Records

Tracklist

  1. ALVA
  2. THE METAMORPHOSIS MELODY
  3. SPELLBOUND
  4. THE TIDE
  5. A POET'S PRAYER
  6. FORLORN
  7. KONG VALEMONS KAMP
  8. GOODBYE
  9. FORVANDLINGEN
  10. MOTETS MAKT
  11. MY RE-CREATION

Line up

  • Carmen Elise Espenæs: vocals
  • Birgit Öllbrunner: bass
  • Chris Merzinsky: drums
  • Daniel Fischer: keyboards
  • Alex Kautz: guitars

Voto medio utenti

Mi sono fatto la sorella grande, ora mi tocca farmi la piccola!

Queste le parole che pronunciavo in presenza della mia ragazza mentre, finita la recensione al nuovo album dei Leaves’ Eyes, attaccavo l’ascolto del nuovo Midnattsol, la cui cantante, Carmen, è per l’appunto la sorella di Liv Kristine. Peccato che la mia girl non fosse addentro alla materia, e così, direttamente dal reparto ortopedia dell’ospedale di Ravenna, eccovi le mie impressioni su “The Metamorphosis Melody”!

Fare un confronto tra le due bands, oltre che ovvio per motivi di famiglia, lo è anche per la proposta musicale: ma laddove i Leaves’ Eyes preferiscono approfondire l’aspetto folk e più morbido del loro sound, i Midnattsol restano saldamente ancorati ad un metal più robusto, gotico nella decadenza degli arrangiamenti, ed in cui la componente folk, seppur ben presente, si fa forte di una base molto più corposa sul piano del riffing e della sezione ritmica. Detto ciò, ho ascoltato una decina di volte questo nuovo album, e vi dero confessare, con una punta di delusione, che non è decisamente l’album della vita. Le belle canzoni che pur affollano “The Metamorphosis Melody”, faticano a restarti in testa, per l’eccessiva somiglianza reciproca, e per un mood un po’ soporifero, che sicuramente gli amanti della band definirebbero “voluto”, ma che al sottoscritto provoca un calo dell’attenzione preoccupante. Ciò non toglie che la buona musica non manchi: quel guizzo in più però ci viene solo da una manciata di songs, come ad esempio “Kong Valemons Kamp”, in cui i pianeti finalmente si allineano, garantendo il giusto equilibrio tra melodia, potenza, melanconia e suggestioni medievali. Un disco che comunque si ascolta più che piacevolmente, ed un terzo capitolo dunque al di sopra della sufficienza. A questo punto, il paragone con la band di Liv risulta, ve ne accorgerete da soli, quasi fuori luogo: stiamo parlando di due bands che sono troppo diverse, per età, estrazione, esperienza musicale, obiettivi di mercato. Ai Midnattsol, quindi, l’onere di confermare quanto di buono fatto sinora, e sono davvero curioso di sentirli dal vivo, per scoprire se, in versione live, i brani riusciranno a caricarsi di un’energia che, su cd, è un po’ mancata. Adesso scusatemi ma vi devo lasciare, l’infermiera deve cambiarmi il catetere…
Recensione a cura di Pippo ′Sbranf′ Marino

Ultime opinioni dei lettori

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 27 mag 2011 alle 18:38

sarà che sto diventando vecchio o che ne capisco poco di metal (lo ascolto da soli 27 anni circa, ma io reputo questo disco tra i migliori lavori in assoluto usciti nell'anno in corso. ALMENO 5 PEZZI SONO MEMORABILI E SI STAMPANO ECCOME NEL CERVELLO!!!!!! per me la title track è senza ombra di dubbio il miglior pezzo gothic ascoltato da almeno 5 anni a quersta parte. Ma ripeto sarà che sto diventando vecchio sarà..... Saluti a tutti

Inserito il 27 apr 2011 alle 20:54

a parte che sta copertina, vista nella miniatura, me pare 'na vaggina...

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