“
Mi sono fatto la sorella grande, ora mi tocca farmi la piccola!”
Queste le parole che pronunciavo in presenza della mia ragazza mentre, finita la recensione al nuovo album dei Leaves’ Eyes, attaccavo l’ascolto del nuovo
Midnattsol, la cui cantante, Carmen, è per l’appunto la sorella di Liv Kristine. Peccato che la mia girl non fosse addentro alla materia, e così, direttamente dal reparto ortopedia dell’ospedale di Ravenna, eccovi le mie impressioni su “
The Metamorphosis Melody”!
Fare un confronto tra le due bands, oltre che ovvio per motivi di famiglia, lo è anche per la proposta musicale: ma laddove i Leaves’ Eyes preferiscono approfondire l’aspetto folk e più morbido del loro sound, i Midnattsol restano saldamente ancorati ad un metal più robusto, gotico nella decadenza degli arrangiamenti, ed in cui la componente folk, seppur ben presente, si fa forte di una base molto più corposa sul piano del riffing e della sezione ritmica. Detto ciò, ho ascoltato una decina di volte questo nuovo album, e vi dero confessare, con una punta di delusione, che non è decisamente l’album della vita. Le belle canzoni che pur affollano “The Metamorphosis Melody”, faticano a restarti in testa, per l’eccessiva somiglianza reciproca, e per un mood un po’ soporifero, che sicuramente gli amanti della band definirebbero “voluto”, ma che al sottoscritto provoca un calo dell’attenzione preoccupante. Ciò non toglie che la buona musica non manchi: quel guizzo in più però ci viene solo da una manciata di songs, come ad esempio “Kong Valemons Kamp”, in cui i pianeti finalmente si allineano, garantendo il giusto equilibrio tra melodia, potenza, melanconia e suggestioni medievali. Un disco che comunque si ascolta più che piacevolmente, ed un terzo capitolo dunque al di sopra della sufficienza. A questo punto, il paragone con la band di Liv risulta, ve ne accorgerete da soli, quasi fuori luogo: stiamo parlando di due bands che sono troppo diverse, per età, estrazione, esperienza musicale, obiettivi di mercato. Ai Midnattsol, quindi, l’onere di confermare quanto di buono fatto sinora, e sono davvero curioso di sentirli dal vivo, per scoprire se, in versione live, i brani riusciranno a caricarsi di un’energia che, su cd, è un po’ mancata. Adesso scusatemi ma vi devo lasciare, l’infermiera deve cambiarmi il catetere…
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