Fino a qualche tempo fa i
The Soulless erano noti come Ignominious Incarceration e con questo monicker pubblicarono un EP e un album tramite Earache.
Poi la conversione sulla via di Damasco. A quanto sembra il vecchio nome non rappresentava più quello che erano diventati e la band necessitava di un qualcosa di più semplice, meno vincolante e più facilmente memorizzabile.
Bastasse cambiare nome per ottenere interesse e/o successo di critica e pubblico, allora Metal.it diventerebbe ingombrante come un elenco telefonico invece di essere anche un pratico strumento di consultazione…
Invece ci troviamo fra le mani l’ennesimo, inutile, anacronistico, gruppo deathcore melodico che ricalca in tutto e per tutto quello che già si è sentito in questi ultimi anni.
Volete sentire le chitarre stoppate? Ci sono.
Volete il riffing melodico che scimmiotta quello svedese? Eccolo.
Volete la voce tra il monocorde e il sofferto? Presente.
Volete ascoltare trentatre minuti di monotonia dove le canzoni sembrano fotocopiate? Comprate “Isolated”.
L’unico momento in cui la band si lascia andare in qualcosa di “diverso”, lo trovate “You are nothing to me”, arpeggio di un minuto uno posto come penultima traccia dell’album. Il motivo per cui la band abbia deciso di inserirlo nella tracklist definitiva mi è assolutamente sconosciuto visto che non ha nulla a che vedere con quello ascoltato prima e con quello che segue.
La produzione, affidata a John Mitchell, fa il suo dovere e fa risaltare i suoni di un album che si deve confrontare con quelli della sua categoria, ma questa non può riempire l’enorme voragine che c’è alla voce “idee & personalità”.
Al termine dell’ascolto non posso far altro che chiedermi cosa abbia spinto la Earache ad investire in un prodotto che anche i fan più intransigenti del deathcore troveranno un minimo interessante.
Impalpabili.
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