Dopo i fasti del precedente Communion era lecito aspettarsi un altro grande disco da parte dei
Septicflesh. Bene, tutte le speranze si sono concretizzate in questo nuovo album intitolato
The Great Mass, un cd che per quanto mi riguarda si dimostra ancora più solido e convincente del precedente. La formazione è rimasta praticamente immutata e lo si spiega grazie ad una coesione e a una visione musicale che ormai deve essersi assestata mediante un equilibrio solidissimo, perfettamente bilanciato fra irruenza Death Metal e armonia orchestrale. Bastano i primi secondi di The Vampire From Nazareth per prendere atto che tutto il resto sarà un oscuro fluire di vortici metallici. Il gruppo è in forma smagliante, sciorina riff su riff con un'intensità veramente notevole, soprattutto nel momento in cui si scontrano con delle tastiere/synth che svolgono una funzione molto importante: sono imponenti, oscure, hanno un qualcosa di sinfonico molto incline alla musica puramente classica, e ovviamente si sposano alla perfezione con tutta la struttura Metal. Sono obbligato a citare anche A Great Mass Of Death, Five-Pointed Star, The Undead Keep Dreaming, ed è meglio che mi fermi qui, rischierei di stilare un inutile track by track. La verità è che questo nuovo disco dei Septicflesh è semplicemente ottimo, dal punto di vista esecutivo, da quello del songwriting fino a giungere alla produzione, tutto è stato pensato per funzionare al millesimo di secondo, senza però perdere un'oncia di scioltezza e scorrevolezza. Lo vogliamo chiamare Death Metal sinfonico? Non è importante, dalla Grecia è appena arrivata una sferzata di acciaio fuso che è il caso di fare propria.
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