Copertina 5,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2011
Durata:65 min.
Etichetta:Peaceville Records

Tracklist

  1. HAND OF DARKNESS
  2. DIRTY GORE WHORE
  3. ALWAYS ABOUT TO DIE
  4. MACABRE ETERNAL
  5. DELIVER ME FROM SANITY
  6. SEEDS OF THE DOOMED
  7. BRIDGE OF BONES
  8. BORN UNDEAD
  9. SEWN INTO ONE
  10. BLUDGEONED AND BRAINED
  11. SADISTIC GRATIFICATION
  12. SPILL MY BLOOD

Line up

  • Chris Reifert: Vocals, Drums
  • Danny Coralles: Guitar
  • Eric Cutler: Guitar
  • Joe Allen: Bass

Voto medio utenti

Lo scrivente ricorda ancora quando ancora adolescente comprò “a scatola chiusa” la cassetta di “Severed survival” degli Autopsy nell’allora negozio di dischi metal più fornito di Milano perché incuriosito dalla presenza dei chirurgi-zombie in bella vista sulla cover. Assolutamente impreparato all’ascolto rimasi “sconvolto” dal death metal claustrofobico della band americana, che di fatto mi introdusse ad un mondo nuovo che tuttora fa parte delle mie preferenze musicali.
Non spetta a me ricordare il perché i vari “Mental funeral”, “Fiend of blood”, “Retribution for the dead” e lo stesso “Severed suvival” sono fra gli ascolti preferiti e le influenze di chi il death metal lo suona da una vita. Per questo bastano i toni entusiastici di personaggi quali Nicke Andersson o Fred Etsby quando parlano della band di Chris Reifert, per capire che gli Autopsy sono stati qualcosa di più di una band culto degli anni 90.
Il death metal plumbeo, marcio, soffocante creato dagli Autopsy ha fatto scuola. Insieme agli Obituary hanno dimostrato che si poteva suonare un efficacissimo death metal senza viaggiare obbligatoriamente con l’acceleratore a tavoletta.
Ecco perché nonostante il declino sopraggiunto attraverso le sfortunate release “Acts of the unspeakable” e “Shitfun”, lo scioglimento, e le imbarazzanti prove a nome Abscess (a mio avviso alla copertina di “Urine junkes” spetta l’oscar del cattivo gusto) il logo Autopsy non si è ricoperto di polvere e ricordato solo da chi oggi ha più di trenta anni.
Quando la notizia della reunion è giunta sui media metallici di tutto il mondo, lo scetticismo di chi in questo ambiente ne ha viste troppe, era il sentimento prevalente.
Il 7” “Horrorifc obsession” del 2009, due pezzi con cui la band è ritornata in pista sempre sotto l’egida della Peaceville, suscitò un buon interesse, ma nulla di paragonabile ai clamori che hanno accompagnato il mini dello scorso anno “The tomb within”.
Le premesse che “Macabre eternal” costituisse uno degli album crack del 2011 c’erano tutte, ed è con estremo dispiacere che mi tocca descrivere il ritorno sulla lunga distanza degli Autopsy come insipida ed insapore.
Certo il riffing sporco e i testi a base horror sono quelli che uno ci si aspetta dagli Americani, ma “Macabre eternal” si perde via in canzoni esasperatamente lunghe, annacquando quel qualcosa di buono che accende le speranze durante l’ascolto.
Inoltre, dal mio punto di vista, la produzione è fin troppo pulita, “Macabre eternal” avrebbe guadagnato punti se si fosse scelto un missaggio più cupo e soffocante.
Le prime due tracce, “Hand of darkness” e “Dirty gore whore” scorrono via lasciando poche emozioni, ma con la successive “Always about to die” e “Macabre eternal” si comincia a ragionare virando decisamente su partiture più cadenzate e malsane in cui la voce di Chris Reifert canta le sue classiche novelle horror e gore.
“Deliver me from sanity” ha un inizio piuttosto anonimo, salvo poi risollevarsi nel break ipnotico centrale riproposto poi anche in chiusura del brano.
Arrivano poi i pezzi migliori del cd (o doppio lp gatefold colorato di blu edizione limitata se siete vinilmaniaci) “Seeds of the doomed”, “Bridge of bones”, “Born undead”: discretamente ispirati, ritmati ed accattivanti nel loro essere smaccatamente old style risollevano, fortunatamente, l’umore dell’ascoltatore.
Le seguenti “Sewn into one” e “Bludegeoned and brained” con una produzione diversa (v. sopra) avrebbero raccolto decisamente più punti. Così come sono trasmettono molto meno di quello che è il loro potenziale.
Il finale dell’album è dominato dalla lunghissima “Sadistic gratification” (oltre undici minuti di durata!), un pezzo che non mancherà di far discutere perché, diciamolo onestamente, gli Autopsy non sono una band come i Nile che in dieci minuti ti costruisce una piramide sonora fatta di riff tentacolari e avvolgenti.
L’album si chiude con “Spill my blood”, una canzone discreta la cui breve durata fa da contrappasso alla lunghezza della precedente.
Probabilmente qualcuno parlerà di “grande lavoro” o di “felice ritorno” e sono altrettanto convinto che la Peaceville avrà lo sperato ritorno economico, ma ho grossi dubbi che “Macabre eternal” entrerà nella top ten 2011 di molti di voi.
O Cristo...

Terrificante... non so se peggio questo o il nuovo Morbid Angel, sinceramente.

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 04 giu 2011 alle 19:30

Certo, proprio la stessa cosa... Peccato che i Morbid Angel abbiano composto un lavoro geniale, mentre gli Autopsy qualcosa che sarebbe stato mediocre venti anni fa...

Inserito il 01 giu 2011 alle 16:57

Dopo aver sentito il nuovo Morbid Angel mi pare incredibilmente un capolavoro...

Inserito il 30 mag 2011 alle 20:35

che brutto! :'(

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