Per alcuni di voi questa recensione non avrà alcun senso compiuto ed è anche comprensibile, magari siete cresciuti proprio nel periodo d'oro dei
Sepultura, quando a tirare le fila della band c'erano i fratelli Cavalera. E' inutile ricordare per l'ennesima volta cosa è successo da quel fatidico 1996, ma una cosa è certa: c'è una nuova generazione di fan che invece è cresciuta nella Derrick Green era. Con il precedente album intitolato A-Lex il gruppo aveva dato una bella dimostrazione di ispirazione e solidità e quindi era lecito aspettarsi un disco sulla stessa lunghezza d'onda a livello stilistico, ma bisogna subito dire che il nuovo capitolo intitolato
Kairos non è propriamente simile. In primis è più semplice e scarno (forse è la naturale reazione al precedente album), persiste un recupero di sonorità a cavallo tra il Thrash Metal e un pizzico di Hardcore. Per quando riguarda il primo elemento bisogna andare ad analizzare quei riff groovy presenti nella varie Spectrum, Kairos, Relentless oppure in Mask, per quanto riguarda tutto l'apparato Hardcore invece ci si può rifare a un'attitudine che traspare in evidenza dallo stile vocale oppure da certe ritmiche. I Sepultura a conti fatti suonano sempre lo stesso genere musicale da anni, non è certo adesso che si sono messi a sperimentare o rivoluzionare il loro modo di suonare, ma è ovvio che con il precedente disco, più sofisticato e stratificato (anche a livello lirico) non c'è molto in comune. Interessante pure Just One Fix (che è una cover dei Ministry) che con il suo incedere iniziale mi ha fatto tornare in mente certe cose dei Rammstein, ovviamente svuotati da tutta la struttura Industrial/Marziale dei teutonici (tra l'altro al suo interno è presente una linea melodica di chitarra palesemente ispirata a dei mostri sacri del Thrash Metal, vediamo se indovinate). Kairos esce per il colosso Nuclear Blast e questo dovrebbe far riflettere i più: sarà cambiata la formazione, lo stile e anche il pubblico, in molti non si ritrovano più nel monicker Sepultura ma se un'etichetta così grande decide di investire su di loro è perchè forse nel corso degli ultimi anni qualcosa di buono è stato costruito. Oggettivamente preferisco quando i Sepultura si concentrano su qualcosa di più complesso e ragionato, ecco perchè Kairos non mi ha coinvolto più di tanto, ad ogni modo chi è cresciuto con loro da Against in poi apprezzerà.
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