Era stato subito evidente che l'ottimo demo "Neverending Quest", non fosse un
caso isolato, infatti, i
Vexillum hanno realizzato il loro primo full lenght, "The Wandering Notes", per la My Graveyard Productions e supportato i Rhapsody Of Fire nelle date del
"The Frozen Tears of Angel Tour".
"The Wandering Notes" è un buon esordio, anche se l'impatto - almeno verso il sottoscritto - si rivela meno devastante di quanto lo era stato il succitato demo.
Già, al di la del valore delle canzoni e della bravura dei musicisti, questa formazione toscana nell'occasione sembra un po' frenata ed ancora troppo vincolata ai modelli cui si è ispirata.
Poco male, se il risultato è quello di brani come la rocciosa opener, che conferma un indirizzo musicale influenzato dal Power teutonico di Helloween e Gamma Ray arricchito di spunti che sanno di Sabbat e Skyclad o, restando nei
patri confini, di Domine e Thy Majestie.
Stesse coordinate sulle quali si muove la successiva "The First Light", brano un po' anonimo che manca di quegli spunti vincenti che mette invece in campo "Avalon", un bel mid-tempo epico, con tanto di cornamuse, influenze celtiche e la delicata voce dell'ospite Rita Pantera Panizzi.
Se "The Brave and the Craven" e "Rising from the Ruins" uniscono un piglio aggressivo a momenti più ariosi tipici degli Edguy, con in evidenza un efficace guitarwork, "Runger Run Again" è una ballata folk, semplice ma efficace, "The Wood of Chances" ha dalla sua un inedito appeal maideniano, con Dario Valesi abile ad arrampicarsi su vette
dickinsoniane mentre, per quanto inizi su un delicato duetto piano e voce, "Hunter and Prey" si trasforma ben presto in una power & speed song, con dei riusciti intrecci vocali.
Come per il demo, su "The Wandering Notes" ritroviamo Alessio Lucatti alle tastiere, ma dobbiamo segnalare la presenza di un altro guest: Fabio Lione a duettare con Dario Valesi sulla veloce "The Traveller", peraltro uno dei momenti migliori dell'album, che prima della sua conclusione piazza ancora un paio di episodi.
E', infatti, il momento di "Open Your Curtain" e di "Shadow Vexillum - Part II" (un omaggio al loro primo monicker?), che riportano l'album al suo contesto più Heavy e combattivo, soprattutto nel caso della traccia conclusiva.
Per quanto le mie aspettative fossero elevate, nel suo complesso "The Wandering Notes" non delude affatto.
Alla prossima.
Well, its a dirty job but someone's gotta do it
And it's a dirty review but someone's gotta write it ...