Copertina 8

Info

Anno di uscita:2004
Durata:64 min.
Etichetta:Inside Out
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. WALK INTO NOWHERE
  2. EVERY KIND OF LIFE
  3. ALL MINDS IN ONE
  4. A WORLD WITHOUT ME
  5. TERMINAL TRIP
  6. PACT WITH THE PAST
  7. LEFT TO CHANCE
  8. MOVING TARGET
  9. DO WHAT YOU FEEL
  10. ACCESS DENIED (UNPLUGGED BONUS)

Line up

  • Volker Walsemann: vocals
  • Marco Ahrens: guitars
  • Heiko Spaarmann: bass
  • Andreas Tegeler: drums
  • Jörg Springub: keyboards

Voto medio utenti

Da una prospettiva scientifica, l'esistenza dell'essere umano è solamente una sequenza infinita di reazioni chimiche e processi fisici che avvengono nel nostro cervello, troppo complessi da comprendere, ma calcolabili da un punto di vista teorico. E se la vita segue queste equazioni matematiche, significa che il nostro futuro è già stato deciso, che le nostre scelte in quanto individui perdono significato, perchè c'è già un grande piano che guida il destino dell'uomo. Qual è quindi il ruolo dell'essere umano in questo mondo? In che modo si può reagire a questa “condanna”? E' questo l'interessante concept che sta alla base di “The Chemical Chaos”, quinto disco per i Prog Metaller teutonici Poverty's No Crime, scritto dal singer Volker Walsemann e ispirato in minima parte al celebre “Matrix”. Rispetto ai precedenti dischi del gruppo si può notare una maggiore maturità nel songwriting, che sin dalle prime note della trascinante opener “Walk Into Nowhere” si dimostra fresco e di ottima qualità. Progressive Metal, passaggi funky, sonorità Hard Rock, tutto miscelato con grande gusto dal chitarrista Marco Ahrens, che si fa apprezzare anche per melodie estremamente catchy e una buona tecnica strumentale. Notevole anche la prestazione del versatile tastierista Jörg Springub: il suo ingresso in pianta stabile nel gruppo (avvenuto col precedente disco, “One in a Million”) ha permesso al sound dei Poverty's No Crime di arricchirsi di nuove soluzioni, come si può ascoltare in “A World Without Me”, episodio insolito per lo stile del gruppo ma decisamente riuscito. “Every Kind of Life” è invece la canzone che meglio di ogni altra testimonia l'incredibile abilità dei PNC di suonare un Prog Metal tecnico, coinvolgente, ma allo stesso tempo orecchiabile e mai banale. C'è anche spazio per una bella traccia strumentale (“Terminal Trip”), che ricorda vagamente i Dream Theater di Awake e permette di apprezzare l'eccellente tasso tecnico dei componenti del gruppo. Ancora una volta i Poverty's No Crime si dimostrano una formazione in grado di regalarci lavori di una qualità sorprendente, e se finora non sono riusciti a guadagnarsi la notorietà che il pubblico ha tributato ad altre band (spesso meno meritevoli), questo momento sembra finalmente arrivato. La povertà non sarà un crimine, ma lo sarebbe di certo continuare a ignorare un gruppo di questo valore!
Recensione a cura di Marco 'Lendar' Pessione

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