DjervPer il nome adottato e la loro terra d'origine - la Norvegia - si poteva pensare ad una formazione Black Metal, magari, vista l'immagine di copertina, dalle tinte Industrial.
Poi scopro che il termine
djerv si traduce con
audace, ed allora si potrebbe finire con il pensare ad una Black Epic Band.
Beh... la soluzione c'è: premere il tasto
Play del lettore.
La voce acuta e stridente di Agnete Kjølsrud (che ha cantato con i Dimmu Borgir su "Abrahadabra" e con i Solefald Album per "Norrøn Livskunst") accompagnata da ritmiche serrate e dall'incedere vagamente motorheadiano di "Madman", ci introducono ad una proposta, in realtà, incentrata su un energico Rock moderno che pesca spunti ed influenze un po' da ogni parte, mischiando poi il tutto senza soluzioni di sorta.
"Headstone", ripresa dall'omonimo EP uscito lo scorso anno, risulta uno dei brani più efficaci del disco, graffiante ma orecchiabile, e lo stesso vale per "Gruesome Twosome". ma pure nel caso delle oscure ed inquietanti "Only I Exist", "Abmuse", e sopratutto della conclusiva "Immortal" (anche questa già inclusa sul già citato EP), l'episodio più rappresentativo dell'intero disco.
"Djerv" è il primo album per questo terzetto di musicisti che hanno precedenti esperienze negli Animal Alpha (Agnete Kjølsrud ne era la cantante), Trelldom, Stonegard e tutto sommato rivela un discreto appeal
commerciale e potrebbe ritagliarsi uno spazio importante tra gli ascoltatori più
alternativi e dall'animo oscuro.
Well, its a dirty job but someone's gotta do it
And it's a dirty review but someone's gotta write it ...
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