Tornano i
Powerwolf, band power metal che anche senza documenti in mano verrebbe insignita di diritto della cittadinanza tedesca: riff possenti e trascinanti, soluzioni corali pompose ed epici, voce graffiante e aggressiva.
Nella discografia della band, la ricetta utilizzata è stata sempre quella appena descritta, alla ricerca di un’epicità tipica del genere, che spesso in passato l’aveva portata verso dischi abbastanza monotoni e molto poco innovativi. Tutto questo, ovviamente, avviene anche sul nuovo
Blood Of The Saints.
Come si giustifica quindi un sette in pagella?
Semplicemente, questo è quello che, almeno per quanto mi riguarda, ci si aspetta da un disco power metal di medio livello che non abbia la pretesa di diventare una pietra miliare del genere.
Le canzoni sono dirette (soprattutto dopo le numerose, immancabili, intro), legate da un filo conduttore che passa attraverso le tematiche delle lyrics, che collegano un po’ tutti gli album della band. Molto buona l’opener, già sufficiente ad indicare tutto quello che i Powerwolf sono in grado di fare. Altri pezzi di livello più che sufficiente
We Drink Your Blood, Dead Boys Don’t Cry e
Die Die Crucified, anche se tutto l’album si mantiene su uno standard qualitativo abbastanza elevato.
Riservato esclusivamente agli appassionati del genere, per cui è comunque necessario un ascolto preliminare. Io un’opportunità ai simpatici crucchi la darei, andate a dare un’occhiata.
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