Se toglieste chitarre, blast beat e growl, il disco si reggerebbe in piedi da solo e questo fa onore alle orchestrazioni. Con l'aggiunta della compattezza delle chitarre, di un growl tirannico e di un drumming eccezionale si aggiunge quel qualcosa in più. Avrei preferito sentire delle chitarre più protagoniste con dei veri e propri riff piuttosto che come "accompagnamento" alle parti sinfoniche ma il disco ha una sua coerenza e dignità.
Disco da avere, ascoltare più di una volta, assimilare e riascoltare fino alla nausea. Molto discutibili alcune considerazioni sulle orchestrazioni (il pacchiano è ben altro) e sulla voce di Veronica Bordacchini su "The Egoism" (evitabile? E' la parte migliore del pezzo!), ma del resto "i gusti son gusti...disse il gatto che si leccava il culo"