Qual è la relazione tra la musica e la coscienza dell'essere umano? Cosa lega la musica alla nostra autopercezione, alla nostra autocomprensione? Questi temi, decisamente inusuali per un genere come il Power Metal, spesso tacciato di essere troppo legato a tematiche fantasy e mitologiche, sono alla base del progetto musicale dei Concept. I cinque ragazzi romani suonano un Power Metal ispirato alla scuola tedesca, Helloween in primis, e arricchito da alcuni spunti progressive degni di nota, in grado di regalare alla proposta dei Concept una discreta originalità. L'apertura del disco è affidata al duo “Elegy of Truth” - “The (Soul Time) Version”, due up-tempo di pregevole fattura, caratterizzate da refrain melodici e chorus estremamente catchy. Colpisce subito l'incredibile ugola del singer Gianni Carcione, dotato di una timbrica e un'estensione che ricordano da vicino il Michael Kiske dei Keeper. Dopo un breve intermezzo strumentale (“The Answer II”), i Concept dimostrano con “Living a Lie” una buona personalità, destreggiandosi tra fughe neoclassiche e passaggi più rilassati, in cui si respira un'atmosfera quasi onirica. La successiva “Power After Power” è una canzone estremamente tirata, che ha il suo punto di forza in un orecchiabile ritornello che permette a Gianni di dimostrare tutta la sua abilità sulle note più alte. Se nella ballad “Death of Reason” è evidente l'influenza dei Symphony X, in “Spes III (Paradoxical)” si può apprezzare il tentativo dei Concept di uscire dai cliché del genere, dando vita ad un episodio originale e convincente. Si torna decisamente a pestare con le due ultime track, “Alone (The Conversion)” e “ConceptSymphony (The Dialogue)”, ricche di cavalcate in doppia cassa, sonorità neoclassiche, linee vocali tirate e numerosi cambi di tempo. Il disco si conclude con gli assoli di Mariano, basato più sul feeling che sulla velocità di esecuzione, e del tastierista di estrazione neoclassica Andrea Mastroianni, prima di tornare un'ultima volta sul ritornello della canzone. Nonostante questo sia il debut album per i Concept, la formazione romana dimostra già una buona personalità nel songwriting e una tecnica di prim'ordine. Suscitano invece qualche perplessità alcuni passaggi della sezione ritmica sui pezzi più tirati, penalizzata anche da una produzione poco generosa. “Reason and Truth” è quindi un ottimo debutto – siamo di fronte ad un gruppo con delle eccellenti potenzialità, di cui sentiremo sicuramente parlare ancora!
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