Il ritorno sulle scene dei Goreaphobia avvenuto un paio di anni fa con la pubblicazione di “Mortal repulsion” mi aveva lasciato abbastanza indifferente. Da una band composta da membri esperti del genere (ricordiamo che la prima incarnazione del gruppo di Philadelphia risale addirittura al 1988) mi aspettavo qualcosa di più elettrizzante invece di un death metal piuttosto fiacco e scolastico come quello contenuto nel platter in questione.
Probabilmente se ne devono esser resi conto anche Alex Bouks e Chris Gamble (rispettivamente chitarra e basso/cantante, membri fondatori della band), i quali con “Apocalyptic necromancy” hanno fortunatamente corretto il tiro evitando il rischio concreto di affossare definitivamente il progetto.
L’ingresso nella line-up del nuovo chitarrista VJS (ex Kult ov Azazel, Crimson Moon) ha indubbiamente portato una ventata d’aria fresca in casa Goreaphobia anche se le canzoni che compongono “Apocalyptic necromancy” suonano sfacciatamente old school.
Un “orecchio esperto” non può non notare che il songwriting delle dodici canzoni che formano il cd è legato a doppio filo alla vecchia scuola del death americano di inizio anni 90 nella figura di acts quali Death, Autopsy e Immolation.
La stessa produzione è un omaggio a quella in auge in quel periodo storico. Slabbrata e volutamente sporca è incentrata completamente sulle trame del binomio chitarre/batteria.
Per quanto una simile proposta possa apparire sulla carta scontata, una volta che il disco gira nel lettore, gli eventuali pregiudizi vengono dissipati nel giro di un paio di canzoni.
“Apocalyptic necromancy” è dannatamente dinamico - forte anche della prestazione maiuscola dietro alle pelli di un ispirato Jim Roe – melodico quel tanto che basta per non essere sfacciato e con un groove oscuro che ben si lega alle tematiche occulte e sataniche delle liriche.
Autentica “mosca bianca” di un disco muscolare è “White wind sepctre”. Quest’ultima è una mini suite della durata di poco superiore ai sette minuti in cui i Goreaphobia creano un feeling morboso e nero…un brano davvero inquietante che non può non attirare l’attenzione di chi acquisterà “Apocalyptic necromancy”. (N.d.R.: E che vale al disco un meritato mezzo punto in più)
Gli ascoltatori, i “vecchi” deathmetallers, che hanno qualche annetto sulle spalle apprezzeranno in pieno la formula proposta dagli statunitensi, quelli di voi che invece sono più attratti dalle sonorità dal suono più definito e moderno consiglio il classico ascolto preventivo prima di mettere mano al portafogli.
Valga comunque la considerazione finale che “Apocalyptic necromancy” ci lascia in eredità una band decisamente in salute a cui non posso che “spronare” nel continuare a seguire il solco tracciato da questo platter.
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