Trenta minuti al fulmicotone di
street/trash metal imparentato con il
punk, ecco cosa vi aspetta se deciderete di dare credito a questi roventi
Hollywood Groupies.
Roba che scotta, davvero, sanguigna e primordiale, piena di burrascosi e ustionanti riffs, ricca di abrasivi fendenti di chitarra solista e maneggiata senza timore da una voce, quella della conturbante e temibile
front-woman Foxy Deville, a sfogare tutta la sua dirompente carica emozionale tramite una vibrante intonazione capace di mescolare Doro, Lita Ford, Courtney Love e Vince Neil (!) in un’unica entità canora.
Meldrum, Motley Crue, Hanoi Rocks, L.A. Guns, London, qualcosa delle Girlschool e appena un pizzico di Cherry Bombz nei frangenti più melodici, sono i riferimenti di un sound privo di formalismi, incapace, nonostante la sua “familiarità”, di trastullarsi nelle banalità, puntando dritto allo scopo: moltiplicare le scosse di adrenalina del vostro organismo attraverso una dissoluta e arrogante miscela di
rock n’ roll ad elevata capacità di combustione.
La grezza e ammaliante determinazione del quartetto rappresenta il classico valore aggiunto, mentre il resto lo fa una notevole vocazione stilistica, tale da permettere alla band di comporre brani basati su strutture affidabili e collaudate senza scadere nella pura “maniera”.
Qualche esempio? La granitica opener “Babylon hotel”, la smaniosa “Pretty bitch” e la focosa “Thru the fire”, merce che evoca l’energia dei Crue dei “tempi belli” o ancora “Crucified love” e “Swallow this” in grado di essere apprezzate
anche dagli estimatori delle Hole, arrivando fino a “Good girls overload” e “Destroyer commando” altre due
molotov sensoriali che consentono di sottolineare ulteriormente l’eccellente lavoro chitarristico di Kelly McCoy, l’altra attraente
bad girl del gruppo, che conosce assai bene l’arte di far fremere il proprio strumento.
Il fascino selvaggio di “Punched by millions hit by none” (gran bel titolo, tra l’altro), così lontano dalla
routine, sono certo vi conquisterà fin dal primo ascolto … ah, quasi dimenticavo … gli Hollywood Groupies sono italiani (di La Spezia per la precisione) … “dettagli”, che però, non possono che inorgoglire chi, come il sottoscritto, ha vissuto per anni la sudditanza (non sempre completamente ingiustificata …) del rock di casa nostra.
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