Fossimo stati all'inizio degli anni '90, questo promo sarebbe stato un capolavoro di death metal old school. Purtroppo, per le masse siamo nel 2011 e questo non deve essere un demerito per i foggiani
Real Chaos, ma un demerito per noi ascoltatori di certe sonorità estreme.
Il death metal primigenio era roba viscerale, diretta, violenta. Ci doveva far divertire e farci sentire zozzi. Quello che è diventato ora è una gara a chi è più preciso e pulito, una gara di tecnicismi che avremmo preferito rimanessero circoscritti a generi come il power o il prog. E ci si chiede quanti degli intenti originali siano rimasti.
I
Real Chaos sembrano, fortunatamente, essere stati esonerati dal processo di modernizzazione e propongono un grezzo ed efficace death metal, a cavallo tra
Sepultura di
Beneath The Remains,
Konkhra di
Spit Or Swallow e sonorità più genuine come quelle dei primissimi
Entombed o dei più di nicchia
Sarcofago.
Anche dal punto di vista esecutivo, oltre che attitudinale, la band dimostra di essere all'altezza dei contenuti proposti, con la voce che passa da growl catarrosi a scream di impatto e sempre ben inseriti ed una batteria che è, per la gioia delle nostre orecchie, un continuo tupa-tupa.
La cover finale di
Blasphemer dei
Sodom è decisamente una graditissima chiusura per un lavoro altamente convincente. La produzione non so quanto sia volutamente vintage, in certe passaggi sembra di essere proiettati direttamente negli ultimi anni '80 e, personalmente, la apprezzo parecchio.
Insomma, un ottimo esordio per i
Real Chaos e speriamo che la pandemia della nuova scuola in futuro non contagi anche loro.
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?