Molto interessante la proposta autodefinita dalla band (un duo sax/batteria che si avvale di alcune collaborazioni tra percussioni e chitarre) Afro Grind e Voodoom. Si capirà dunque che le influenze principali dei
Mombu sono principalmente etniche, sorrette dall'eclettismo del grind.
In realtà, di grind non sentiremo molto, fatta esclusione per alcune sporadiche occasioni in cui potranno venirci in mente i
7000 Dying Rats, come in "
Orichas", le cui atmosfere mi hanno ricordato quelle del pezzo "
Pegasus Boyd".
Notevole l'uso della sezione fiati, qui a cura di un ottimo lavoro di
Luca T Mai al sax. Sono molto marcate influenze di world music, coinvolgenti, groovy e piacevolmente accompagnate da intrecci di percussioni.
Senza dubbio siamo davanti ad un album dal non facile ascolto ma con un marcato valore sperimentale, a cui va il massimo rispetto per il risultato ottenuto e consigliato a tutti coloro che di tanto in tanto vogliono sentire sonorità intricate e frenetiche, senza l'ausilio necessario di una chitarra distorta sparata al massimo.
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?