Sesto capitolo discografico per i norvegesi Gluecifer, da anni oramai una consolidata certezza nell'ambito della scena garage rock internazionale. A due anni dall'uscita di Basement Apes, il quintetto torna a deliziare i propri fan con il presente Automatic Thrill, album che vede l'ingresso in formazione del nuovo drummer Danny Young e che segna anche una svolta più energica ed aggressiva nel sound dei Gluecifer. La produzione massiccia e il suono incisivo dei singoli strumenti, tra i quali risalta in particolare il drumming incalzante e spesso sostenuto del nuovo arrivato Danny, sono tra gli elementi principali che discostano Automatic Thrill dal suo predecessore e che in parte riportano la band scandinava verso il sound frenetico e aggressivo degli esordi. Tutto ciò senza perdere però minimamente la classe e la finezza stilistico/compositiva di questa validissima formazione, la quale ha nel corso degli anni maturato un proprio sound sempre più riconoscibile, essenziale ed energico ma al tempo stesso fresco ed entusiasmante. Le 11 tracce qui presenti si muovono su coordinate spesso differenti, a partire dalle divertenti e incalzanti "Car Full Of Stash", "Here Comes The Pig" o la stessa title track, per spostarsi poi su territori meno scontati e con qualche occhiatina verso sperimentazioni sonore come in "Freeride" o nella conclusiva "The Good Times Used To Kill Me", uno degli episodi meno standard del lotto nonché uno dei più interessanti ed entusiasmanti. In ogni sua singola sfaccettatura il sound dei Gluecifer si impone per il lavoro sempre coinvolgente delle chitarre di Raldo e Cpt. Poon, spesso affiancati da comparse di piano o hammond, e soprattutto per il cantato di Biff Malibu, vera ugola d'oro del rock moderno, sia nelle parti più spinte che in quelle di maggior atmosfera, mostrando una versatilità e una timbrica sempre all'altezza di ogni situazione. Anche nei brani più orecchiabili e decisamente commerciali, quali una "Put Me On a Plate", i Gluecifer riescono a mantenere una personalità, originalità e freschezza compositiva davvero invidiabili, doti che hanno valso alla band la fama della quale da qualche anno godono a livello mainstream e con le quali senza problema possono avvicinarsi ulteriormente al grande pubblico. Un ascolto convincente, d'impatto, fresco e divertente che nuovamente porta in buona luce il nome dei Gluecifer che a breve saranno nuovamente in Italia per la gioia di tutti i propri fan, e non solo.
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