Dopo la tragica morte del bassista
Mike Alexander, un futuro incerto gravava sui fratelli Drake e sugli
Evile, creatura thrash britannica con alle spalle due begli albums. Per fortuna, posso dirvi che il lutto è stato elaborato nella maniera migliore, visto che il qui presente “
Five Serpent’s Teeth” è davvero un signor disco. La Earache mi regala forti emozioni, mandando il promo beeppato, cosa che non succedeva da tempo! E la cosa risulta ancor più fastidiosa su un disco thrash, in cui parte la sfuriata riffettosa a mille all’ora, il tempo di farti travolgere dalla cavalcata e… BEEEEEEEEEEEEP. Bello.
Torniamo in topic: FST è un disco nel più puro stile Evile, ossia thrash al fulmicotone con molte aperture melodiche, specie nelle linee vocali di Matt Drake, il quale qui più che mai nel passato sembra il clone di James Hetfield, di sicuro suo nume tutelare. Vi giuro, ascoltando ad occhi chiusi, in certi momenti mi aspetto che arrivi il fatidico “ye-heaaaah”, cosa che per fortuna il buon Matt ci risparmia. I brani hanno quasi sempre una struttura
intro mid tempo- riffazzo velocissimo – ritornello melodico – via a tutto gas, che al sottoscritto piace molto, complice anche una produzione chirurgica di Russ Russell. Bella la maggior parte delle canzoni, anche se il primo singolo scelto, “
Cult”, è forse il brano più ruffiano e meno rappresentativo di un album che invece, di solito, picchia duro e velocissimo. Dalla title-track giù giù fino alla bella e conclusiva “
Long Live New Flesh”, sti ragazzotti ti fanno davvero venir voglia di scapellare ed alzare il volume ancora ed ancora! Nella tracklist, è presente anche “
In Memoriam”, brano tributo al loro compagno scomparso recentemente, tributo giusto e commovente ma brano non particolarmente riuscito, agli Evile viene sicuramente meglio pestare sodo, cosa che qui si verifica quasi puntualmente.
In parole povere: per me il miglior album della (ancor breve) carriera degli Evile, che ormai considero ben più che una promessa nella nuova scena thrash.
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