Era da un po' di tempo che aspettavo un album di così tanta potenza. Certamente merito del nuovo cantante Nils Patrik Johanson (anche degli Astral Doors e Space Odyssey) con la sua voce alla Ronnie James Dio, ma pure alla composizione e arrangiamento dei pezzi modulati tra potenza ed epicità. Esiste un ulteriore elemento che la band fonde magistralmente con i precedenti due ed e' l'aspetto folk: accenni di violino e flauto sempre discreti che affatto turbano la potenza della dimensione epica proposta. E' impossibile ascoltandoli non pensare ai Masterplan, proprio per la peculiarità della voce, ai Blind Guardian per i passaggi corali che li hanno resi famosi, ma anche a Gary Moore ed al suo stile compositivo e chitarristico. Dopo un primo brano strumentale caratterizzato dalle cornamuse, subentra "The Road Goes Ever On", ebbene ritengo questo uno dei pezzi migliori dell'album, in grado di racchiudere tutti gli elementi sopra descritti in quasi otto minuti di canzone. Una nota di merito al compositore Erik Ravn (nonché fondatore del gruppo), al cantante tecnicamente impeccabile, ma anche al chitarrista Henrik Flyman che ci presenta degli assoli davvero fantastici. La successiva "Tree" non è certo da meno, spaziando da cori epici a passaggi di voce alla James Dio, mette in evidenza la grande versatilità di Nils, capacità ancor più evidente nella seguente "Longing For The Woods Part I: The Wild Children", nonché nella sua gemella "Longing For The Woods Part I: The Ring Of Fire", dove le linee vocali sono così diverse da far pensare alla presenza di un maggior numero di vocalist. Mi rendo conto di non poter parlare di ogni brano ma vi assicuro che almeno una citazione tutti la meriterebbero, quindi è con rammarico che vado a soffermarmi solo più sui due pezzi melodici. Il primo in ordine di ascolto, ma anche di mia personale preferenza, è "The Bollard" dove flauto e chitarra fanno da sfondo al particolare cantato: una doppia voce inizialmente in contrasto (separata anche nelle due uscite delle casse) che successivamente diventa corale; brano assolutamente da sentire in cuffia per apprezzarlo fino in fondo. Il secondo, "Lament For Lorien", è una ballad decisamente più classica e meno particolare della precedente, ma sicuramente molto suggestiva: orchestrazioni e cori epici fanno da contraltare ad una voce così pulita che vien da chiedersi se si tratti del medesimo cantante! Per riassumere: ottima musica, eccellente interpretazione vocale, arrangiamenti curati, produzione brillante, buona presentazione grafica... belli loro ;) Di più non si può pretendere.
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