Sebbene siano trascorsi quasi tre decenni dalla sua nascita, il thrash più viscerale ed intransigente continua ancora ad ispirare nuove formazioni. Come i canadesi
Untimely Demise, al debutto con un album che potrebbe tranquillamente essere uscito all’inizio degli anni ’80.
Riff come colate d’acciaio, assoli al fulmicotone, tempi forsennati, voce urticante, a questo lavoro non manca nulla, tranne l’atmosfera di novità, per essere accostato alle prime uscite di veterani del settore come Exodus, Exciter, Annihilator ed altri dello stesso calibro. Qui il metal diventa scheggia impazzita, ferale corsa contro il tempo, incandescente scarica di adrenalina attraverso il corpo, senza pausa alcuna. Infatti, in questo caso la lunghezza ridotta del lavoro, sette pezzi per mezz’ora di puro thrash metal, è soltanto l’inevitabile conseguenza dell’atteggiamento iconoclasta del quartetto americano.
Ma la furiosa urgenza di “Bloodsoaked mission”, “Hunting evil”, “Virtue in death”, tanto per citare qualche titolo, non è una maschera per coprire eventuali limiti tecnici. Anzi, l’esecuzione è tutt’altro che rozza: la coppia di chitarre passa con sicura scioltezza dalle precise architetture d’insieme alle sfide solistiche di ottima fattura, mentre la sezione ritmica è una macchina da guerra incorruttibile capace di spingere i propri battiti fino in territorio death metal.
Che piaccia o meno, riprendere i temi del passato in mancanza di nuove correnti realmente eccitanti, è la tendenza principale degli ultimi anni. L’importante è farlo bene, con l’attitudine e la convinzione giusta per non sembrare una parodia di epoche che non possono ritornare. Gli Untimely Demise si dimostrano assolutamente credibili, il loro esordio è pienamente convincente anche se, ovviamente, ripercorre tracciati disegnati da altri. Per gli amanti del thrash old-school, disco consigliatissimo.
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?