Album d’esordio autoprodotto del chitarrista danese
Niels Vejlyt, musicista che attinge a piene mani dai grandi della sei corde come Yngwie Malmsteen, Steve Vai e Petrucci. Tecnica sopraffina e velocità d’esecuzione sono le caratteristiche che emergono in maniera inequivocabile da “Sthenic”. Suoni puliti e fraseggi ipervirtuosi legano ognuno dei brani presenti nell’album, lavoro che vede la partecipazione di Kris Gildenlow (ex Pain Of Salvation) e Bernardo Fesch al basso.
Ad aprire le danze è la deliziosa “Heads Up”, melodia accattivante e ariosa in grado di liberare fraseggi di grande spessore, una ballata di grande effetto.”Die Today” offre una decisa sterzata rivolta ad ambientazioni e toni decisamente power, grande ritmica che per alcune sfaccettature ricorda il mitico Petrucci, particolarità che si rispecchiano anche in “Rain”, pezzo che esalta le immense doti di NV, arpeggi più veloci e ottimo connubio basso batteria in grado di conferire una grande dose di pura energia. Con “Samurai” il virtuosismo la fa da padrone, scale iperveloci senza sbavature dai toni classicheggianti esaltano l’immensa bravura del musicista danese capace di imprimere accelerazioni sbalorditive. “Meteors” rappresenta sicuramente il momento più interessante dell’intero cd, cambi ritmici e melodie d’effetto condisco un pezzo assolutamente ben riuscito. “My Little Rascal” riconduce al grande Vinnie Moore, scale eseguite alla perfezione in cui però manca l’impennata vincente per uscire da uno schema che risulta essere troppo ermetico, un brano, oseremo dire, didattico. Ottimo l’intro di pianoforte di Mads Damgaard nella successiva “Kajsa”, traccia delicatissima in cui è possibile verificare, se ancora ce ne fosse bisogno, il grande feeling di Niels Vejlyt con la sua Ibanez RG 152M. A chiusura la particolarissima “Winter”, brano che oscilla tra melodie acustiche ricercate e fiammate progmetal dirompenti, grande versatilità messa in campo con arrangiamenti che esaltano la limpidezza dei suoni sprigionati da una sei corde immensa capace di regalarci riff tecnicamente infallibili.
“Sthenic” è un album muscolare, che imprigiona dal primo ascolto e che si scioglie con il passare del tempo grazie a situazioni sempre gradevoli, il bagaglio tecnico immenso di NV è in grado di conferire all’intero lavoro, un marchio di fabbrica garantito e non è certamente pretestuoso poter affermare che ci troviamo di fronte ad un artista di grande livello. Non ci resta che aspettare l’uscita di un nuovo progetto certi di non rimanere delusi.
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