A distanza di oltre due anni dalla pubblicazione dell’album d’esordio “Eyewitness of Life”, i finlandesi
Grönholm, si ripropongono sulla scena musicale prog con un nuovo cd dal titolo “Silent Out Loud”. La band vede alle chitarre il frontman polistrumentista Mika GrÖnholm, alla batteria Tom Rask e alla voce Markku Kuikka (Status Minor).
L’opener “Cross of Mind” si presenta come un brano non particolarmente penetrante caratterizzato da un ritornello sempliciotto in cui il solo di chitarra e i riff taglienti elevano sensibilmente la pochezza del brano. Decisamente di altro spessore “Distorted Eyes”, ben strutturato caratterizzato da un cantato d’effetto e da un ritmo incalzante e aggressivo, qualità che si rispecchiano anche nel brano seguente “Under My Star”, motivo cadenzato in cui si fanno strada spunti interessanti e dove le melodie appaiono convincenti e raffinate. Con “Vanity”, se pur farcita di ottimi arrangiamenti ben curati, stenta a decollare, nonostante l’ottimo solo di chitarra assolutamente ineccepibile ma un po’ isolato nel contesto del brano. Più vivace “Out from the Nest”, ottimi i cori ma nel complesso piuttosto fiacca, un pezzo senza molta anima compositiva, a differenza dell’orecchiabilissima “Race Is On”, sicuramente la traccia più dinamica dell’intero lavoro in cui tastiere e chitarra offrono situazioni musicali fresche e ariose. La strumentale “Giant Step” ci riporta a situazioni prettamente prog, i passaggi ritmici si alternano continuamente e il risultato finale risulta apprezzabile e originale come la melodica “Set the Stones”, ben cantata e supportata da una chitarra acustica d’effetto che si ripete nella strumentale “Dawn of a Dream”. “Away”, brano di chiusura, si distingue per le atmosfere malinconiche e cupe, arrangiamenti orchestrati e buon apporto musicale da parte di Mika GrÖnholm alla chitarra, rendono il motivo suggestivo e introspettivo.
“Silent Out Loud” nel suo complesso non risulta molto convincente, la mancanza di dinamicità e la mancanza di un legame compositivo, rende l’opera deficitaria e al tempo stesso deludente. L’assenza quasi totale di tracce che lasciano il segno è evidente, ci auguriamo che le prossime uscite ci inducano a cambiare pensiero, dando magari spazio a situazioni più ricche di personalità e aggressività.
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