Alas Eye - A Different Point For You

Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2003
Durata:51 min.
Etichetta:DVS
Distribuzione:Frontiers

Tracklist

  1. A CLOWN'S TALE
  2. FAKE THE RIGHT
  3. YOUR OTHER WAY
  4. ICARUS UNWORDED
  5. THE USUAL ROUTINE
  6. DRIFTING
  7. ON THE FRINGE
  8. THE GREAT OPEN
  9. TOO MUCH TOULOUSE

Line up

  • Philip Griffiths: vocals
  • Vytas Lemke: keyboards
  • Frank Fisher: bass
  • Matthias Richter: guitars
  • Ludwig Benedek: drums

Voto medio utenti

E' la seconda release per questa prog band tedesca (e sottolineo prog, non credete a chi cercherà di spacciarveli per prog metal) che ama spaziare in una gamma musicale di stili che vanno dal prog al funk al jazz al rock più sofisticato. Premesso che il disco richiede ripetuti ascolti per essere apprezzato pienamente nel suo valore, si comincia con una suadente atmosfera arabeggiante (ricorda il Peter Gabriel di "Passion") impreziosita dall'intervento di un sax, ed una melodia che al primo ascolto può sembrare semplice e canticchiabile ma che ben presto vi farà venir voglia di riascoltala ("A clown's tale"). "Fake the right" ha un ritmo funky-jazz molto
accattivante, con ancora la presenza del sax (echi di Van der Graaf Generator modernizzati), un brano difficile da descrivere in quanto la sua struttura è sempre in continua mutazione. "Your other way" parte con una chitarra spagnoleggiante e poi sfocia in un prog-rock soffice e melodico, a metà brano c'è un cambio di tempo spiazzante (sembra di ascoltare un'altra canzone), si respira un'atmosfera parigino-spagnolesca (fisarmonica e nacchere) per poi tornare sul ritmo iniziale, "Icarus unworded" si avvale ancora di ottimi arrangiamenti orchestrali ed una chitarra molto "gilmouriana" ed il ritmo dall'incedere lento e melodico (Beatles, Elton John), in "The usual routine" c'è funky, country, rock ma a me rimanda molto certe cose degli Steely Dan e Donald Fagen, anche qui finale spiazzante con atmosfere tipiche da piano-bar, la dolce ed ancora atmosferica "Drifting"è caratterizzata dalla presenza del contrabbasso e dall'insolita (per gli Alias Eye) struttura semplice di canzone. "On the fringe" è l'ennesimo cocktail di generi più disparati: sofisticato, corale e mai troppo hard (anche qui nella parte strumentale il contrabbasso si alterna al pianoforte dando momenti intensi) il finale con "Too much toulouse" (afferrato il gioco di parole con "to loose"?) dà modo già dal titolo di buttarsi di nuovo in un'atmosfera "parisienne" da piano bar molto rilassata. Un disco più facile da ascoltare che da scrivere, sicuramente un prodotto originale che solo un ristretto e paziente gruppo (ripeto che si richiedono diversi ascolti ) potrà apprezzare.
Recensione a cura di Carlo Viano

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