Ho sempre avuto un debole per la musica dei capitolini
IV Luna, band che ho avuto la fortuna di incrociare tanti anni anni fa quando uscì il loro primo full length intitolato "
D'Incanto": correva il 2004 e quel disco a distanza di 7 anni ancora mi sa ammaliare e conquistare come al momento del primo ascolto.
Sette anni che non sono stati abbastanza per poterli vedere dal vivo, nonostante viviamo nella stessa città, curiosa la vita... In ogni caso qualcosa deve essere andato storto nel corso della loro carriera, o più semplicemente come al solito i più meritevoli vengono ignorati, mentre gli ignoranti ed i cafoni vanno avanti, grazie all'ignoranza della gretta e grassa massa plebea.
Probabilmente questi, insieme al fatto che BJ suona nei
Doomraiser e Julius nei
Belladonna, i motivi per i quali a "
D'Incanto" è seguito solamente un altro EP nel 2006 a titolo "
Anteroom", che doveva essere apripista di un lavoro, "Red Room", di cui poi si sono perse le tracce...
Passano gli anni, i nomi si dimenticano, ed ecco che i IV Luna tornano caparbiamente con il nuovo "
The Last Day of an Ordinary Life", che viene proposto in download gratuito sul loro sito o a 10 euro ripeto DIECI EURO per il digipack spedito a casa con un brano in più... tanto per ribadire il coraggio, la costanza e la voglia di farsi ascoltare da parte di questi ragazzi.
Tornando alla musica, i IV Luna da sempre propongono una personalissima miscela di heavy metal progressivo, inteso come un viaggio a 360° tra territori più classici, matrici settantiane, elementi oscuri a metà tra il doom ed il dark, ed una massiccia dose di delicatezza e pesantezza, bilanciata tra i vari momenti e tempi del lavoro, molto variegati e diversi tra loro ma sempre così ben legati ed armoniosi l'un l'altro.
I momenti più validi di "
The Last Day of an Ordinary Life" sono davvero troppi da citare, senza dubbio l'intro iniziale "
63 Seconds to Black O", l'apripista "
September 28th, 2003", la vecchia (se non andiamo errati) "
I Realize" già apparsa in "
Anteroom" che vede la presenza di
Giacomo Citro al basso ed
Alice Pelle alla tastiera e voce femminile, a suo agio e molto ben fusa nelle atmosfere dei IV Luna, l'esuberante "Magic Room".
"
La Tua Voce", oltre a segnalarsi per la presenza del testo in italiano, così come ai tempi di "D'Incanto", toglie il fiato per il passaggio dalla strofa delicata e neofolk alla potenza epica e drammatica del chorus, in cui nei miei deliri notturni in cuffia sono riuscito a trovare
Anathema, Dark Quarterer e Pink Floyd.
Impazzito? Beh, chissà, quale miglior modo di sbugiardarmi: conoscendo il culo pesante del metallaro medio,
ecco qui il link per scaricare il disco... più facile e veloce di così.
Ora non avete più scuse.
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?