Immaginate di dover comporre la colonna sonora di una rivisitazione cinematografica della vita di re Artù e di aver quindi bisogno di un suono epico, medievale, fiero. Ecco, gli
Enid fanno al caso vostro.
A distanza di ben sette anni dal precedente "Gradwanderer", torna in pista
Martin Wiese con questo suo progetto metal davvero particolare. Difficile descrivere o inquadrare precisamente la musica degli
Enid infatti. Prendete le melodie di
Crom, e quindi l'influenza bathoryana, miscelatele con i
Falconer più folk aggiungete l'incedere fiero di
Falkenbach ed avrete, approssivativamente, la musica di
"Munsalvaesche". Un disco, diciamolo chiaramente, bello, capace di trasportarti indietro nel tempo mentre ti culla con le sue dolci melodie o le partiture sinfoniche dallo spiccato taglio cinematografico. Enid suona una musica quasi da cantastorie in cui una voce calda ed elegante si intreccia con riff di chitarra tanto semplici quanto efficaci poggiati su tempi cadenzati e su soluzioni armoniche di sintetizzatori davvero indovinate. Non aspettatevi nulla di canonico in questo disco dal momento che "Munsalvaesche" vive di una spiccata personalità trovando pochi riscontri nella scena metal contemporanea. Martin Wiese mette in musica la sua personale visione del Medioevo in modo molto elegante e direi quasi barocco fregandosene altamente di appartenere a questa o a quella scena. Non so quanti potranno apprezzare una proposta come questa, ma siamo, a mio avviso, di fronte ad un ottimo disco che conferma, una volta di più, la bontà del progetto Enid.
Medioevo raffinato.
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