Copertina 7

Info

Anno di uscita:2011
Durata:49 min.
Etichetta:AOR Heaven
Distribuzione:Frontiers Records

Tracklist

  1. GET ON WITH THE ACTION
  2. CHANGE ME UP
  3. OUGHTOGRAUGH
  4. YOU LOVE’S A RUNAWAY
  5. STEALIN’ MY LOVE
  6. LET’S RAWK THE NITE
  7. ADDICTION FOR LOVE
  8. IDOLIZE ME
  9. ROCK BACK TO THE 80S
  10. YOU’RE GONNA DIG ON IT

Line up

  • Pelle Saether: vocals
  • Peter Ledin: guitar, backing vocals
  • Dennis Vestman: guitar, backing vocals
  • Richard Holmgren: drums, backing vocals
  • Anders Modd: bass

Voto medio utenti

La prima reazione è stata abbastanza negativa.
Nemmeno i Kingdom Come avevano avuto la “sfacciataggine” di continuare imperterriti nella loro palese attività di clonazione, producendo un secondo disco (dopo un esordio, nonostante tutto, straordinario) che, pur conservando la nobilissima fonte ispirativa, tentava anche soluzioni espressive differenti.
I Grand Design invece no, anche nella replica discografica a “Time elevation”, per il quale avevo speso parole d’elogio in virtù di una notevole disinvoltura e di una considerevole freschezza, proseguono nell’evidente celebrazione Def Leppard-iana, senza preoccuparsi minimamente delle critiche che effettivamente un’operazione così scoperta, e ora per di più reiterata, farà piovere copiosamente sulla loro irriducibile capoccia svedese.
Stavolta ero davvero pronto, dunque, ad affidarmi ad un giustificato biasimo, sottolineando l’irrilevanza artistica di una gradevole scelta stilistica accettabile in un debutto ma insostenibile per una replica in cui era richiesta una certa crescita, un elemento di distinzione che aggiungesse alle idee di qualcun altro un alito di carisma, personalità, bla, bla … e via di questo passo con frondose elucubrazioni verbali, che pure tanto mi appassionano.
Nel prosieguo degli ascolti, però, qualcosa cambia, e all’atteggiamento da giornalista (si fa per dire, ovviamente …), evidentemente ormai talmente radicato da influenzare anche un giudizio preliminare ed istintivo, si sostituisce quello del puro ascoltatore, in questo caso catturato nei suoi momenti più disimpegnati, in cui l’aspetto ricreativo ha il sopravvento sulla ricerca di stimoli più profondi ed elevati.
Ed ecco che “Idolizer” (titolo perfetto, tra l’altro!) diventa un Cd alquanto divertente, tanto coinvolgente da onorare adeguatamente i feticci incontrastati di Pelle Saether e dei suoi soci, non a caso i riconosciuti paladini della difficile arte del pop metal non stucchevole.
Sia chiaro, questo non sposta di una virgola la valutazione complessiva su un gruppo pressoché privo di creatività propria eppure abilissimo nell’imitazione espositiva, nella quale riesce a inserire una verve davvero contagiosa, capace di mettere di buon umore e di trascinare l’astante direttamente nell’universo del Leopardo Sordo, dove pause e progressioni si avvicendano ad assicurare la tensione, i refrain gonfiano a dismisura, l’energia vibra in modo tangibile e il temuto heavy metal abbandona il suo ghetto e diventa un frizzante genere musicale adatto anche alle masse.
“Get on with the action”, “You love’s a runaway”, “Stealin’ my love”, “Addiction for love” (ehm, un pochino troppo “Love bites”, probabilmente …) e l’avvincente “Idolize me” sono gli episodi salienti di un programma che vi troverete a canticchiare subito dopo esservi indignati per la sua assoluta subordinazione.
Il voto che trovate in calce non è altro che un, magari malriuscito, tentativo di mediazione tra ragione e sentimento, tra il fan dei Leppard che rileva i limiti di una copia spudorata e quello che riconosce ai Grand Design una capacità non così comune tra gli emuli … rendere il risultato di tale ammirazione assai gradito e funzionale a placare temporaneamente la voglia di questi suoni, nell’attesa che i titolari originali (dopo l’assaggio d’inediti offerto nell’ottimo “Mirror ball”) tornino alla grande e così provvedano a ristabilire le gerarchie.
Recensione a cura di Marco Aimasso
Grand Design - Idolizer

nulla di innovativo? il clone dei DEF LEPPARD? Posso rispondere ovviamente solo che in maniera affermativa .il gran gruppo inglese ha però smarrito , in maniera netta, la vena creativa degli anni d oro ( "Hysteria") che questi nordici, svedesi riprongono con un ottima verve ben 25 anni dopo. Cito alcune perle di queste bel cd: "Your loves is a runaway" e la travolgente " Stealin my love". Clone sì, ma fatto bene!!

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