Non è proprio un caso che il secondo album degli
Eufobia porti lo stesso titolo del loro primo demo, risalente al 2005.
Si tratta, infatti, dello stesso lavoro, completamente registrato e con l'aggiunta di nuovo brano, presente in due diverse versioni piazzate in apertura e chiusura dell'album, "Violin", che appare però totalmente fuori contesto, e comunque niente più di un'intro ed un'outro di routine.
Spetta quindi a "Maligna" mettere le carte sul tavolo, una prima mano all'insegna di un Death Metal brutale (sopratutto nelle vocals), sincopato e spigoloso. Il suono del basso è sempre in primo piano e tende un po' a prevaricare gli altri strumenti (la batteria è comunque già fredda di suo) ma è innegabile che Steff faccia un buon lavoro, e lo dimostrano canzoni come "Laid to Rest" o "Frog", anche se per indicare gli episodi migliori e più rappresentativi, mi orienterei piuttosto su "Rain of Snails" e, meglio ancora, su "Silver Air".
La
nuova versione di "Cup of Mud" finisce però anche per smentire alcune scelte fatte in occasione del precedente album, "Insemination" (2010), caratterizzato invece da brani brucianti e dalla durata davvero risicata, tanto che gli Eufobia avevano compresso ben otto canzoni in nemmeno venti minuti.
"Cup of Mud" non è certo un pessimo lavoro, anzi lascia intravedere spunti interessanti sul piano del songwriting e negli arrangiamenti, ma paga l'insoddisfazioni di vedere un gruppo emergente che invece di guardare avanti si mette già ora a recupera il proprio passato.
Lo trovo prematuro.
Well, its a dirty job but someone's gotta do it
And it's a dirty review but someone's gotta write it ...
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