"Global Killers" è un album arrivato con clamoroso ritardo su queste pagine (confesso: sono parzialmente complice anche io!), ma questo non perché è stato realizzato già da qualche mese. L'unica vera spiegazione è che i Sirens hanno smesso di girare le pagine dei loro calendari da un bel po' di tempo. Heavy Metal fracassone, sgraziato, tutto cuoio e catene: dei veri metallari insomma! Con i piedi nel nuovo millennio e la testa negli States degli anni '80. Se a questo aggiungiamo che sono tedeschi e che hanno adottato nomi d'arte come Dragon Power, Wizard etc... credo che il quadro sia completo! Non vi aspettate finezze tecniche e vocali, tanto meno aperture progressive e sinfoniche, figuriamoci poi produzioni platinate: qui si va di zappa!! Beh, ridendo e scherzando, dopo aver ascoltato i Sirens nella cover di "Children Of The Damned" il pensiero di mandarli a coltivare i campi mi è veramente balenato per la mente. Tuttavia visto il vuoto cosmico che vi aleggia, l'impulso è passato altrettanto velocemente. Eppoi i Sirens non sono così male, sono divertenti ed ironici, ma sopratutto sinceri e non fanno che mantenere fedelmente tutti i loro propositi. Infatti, li preferisco quando sanno (o puzzano?) di antico, rispetto alle intenzioni di essere più attuali, tentativi che a confluiscono su "Free Your Mind", brano sul quale devono puntare molto dato che ce lo ritroviamo per ben tre volte. Qui è evidente nell'uso dei cori e nel riffing la voglia di staccarsi un po' dai canoni del gruppo, anche grazie a dei suoni decisamente migliori rispetto a quelli toccati al resto delle canzoni. Brani che poi non sono così male. Si segnalano "Celestial Kingdom" e "Very Last Breath", melodiche ed allo stesso tempo cattive, quasi thrash, ma anche la simpatica "Mindfood", dove i Sirens sembrano voler sbeffeggiare un po' i Manowar, e lo strumentale "Dragonless World". Bravi anche a metallizzare un inno dei figli dei fiori come "San Francisco", famoso successo di Scott McKenzie. Abbinato a "Global Killers" troviamo inoltre un secondo dischetto con altre 14 canzoni, quel "Dragonblood 1996 - 2000" già uscito un paio di anni fa, con brani live ed altri tratti da precedenti lavori del gruppo (il loro primo demo risale al 1995), sino a ripescare anche un brano dei Deathmass, il primo gruppo di Dragon Power. Troviamo pure qui un paio di cover, e se avevo storto il naso di fronte alla cover dei Maiden, qui non so proprio che dire su quella di "Paranoid" e sopratutto di "Take On Me" degli A-HA. Dal vivo i Sirens devono essere invece micidiali, almeno per ottenere certi risultati con le donne. Sono stato sibillino? Se fate un salto su www.sirens.de tutto vi sarà più chiaro.
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