Il Canada è un paese strano.
Spazi vastissimi, belle foreste, clima rigido da fare invidia al polo nord e musicisti fuori dagli schemi. Sembra infatti che le menti musicalmente deviate si siano date appuntamento nella terra degli aceri. Gli
Electro Quarterstaff si uniscono alla tradizione e se ne vengono fuori con una proposta musicale davvero particolare.
Techno brutal progressive death metal strumentale, così potremmo definirla.
Per farla più semplice, possiamo dire che
"Aykroyd" (omaggio all'attore?), come il precedente
"Gretzky" (omaggio all'hockey?), è un CD di musica strumentale in cui sono assolute protagoniste le
tre chitarre degli Electro Quarterstaff che si lanciano in peripezie tecniche semplicemente spaventose sostenute da un tappeto ritmico costantemente votato al controtempo. Il tutto avviene in modo fluido, senza sforzo apparente.
Il bello sta proprio in questo.
"Aykroyd" ha un impatto death metal notevole e tutte le peripezie tecniche non stancano mai, anzi, riescono a rendere i brani perfettamente distinguibili tra di loro e piacevoli da ascoltare. Nessun mero esercizio quindi, ma buona musica.
Provate a mescolare Death, Gorguts, Dillinger Escape Plane, Autopsy, Progressive, follia canadese e classe ed avrete una idea (vaga) di chi sono questi 5 musicisti (dovrebbero cambiare il monicker dato che non sono più in 4 come agli esordi).
Notevolissimi.
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