Davvero un interessante debut album quello dei romani
Icon Of Sin, se consideriamo il pacchetto completo che ci viene messo sotto mano.
Pur essendo un prodotto indipendente ed essendo i componenti del gruppo molto giovani, abbiamo per le mani un package davvero ben strutturato, con un'ottima copertina realizzata da Valeria Alba e rappresentante la falena che da il titolo all'album, oltre ad una produzione eccellente a cura degli Authoma Studios di Federico pennazzato.
"
Moth" appunto è un album di death metal arricchito di venature progressive e soprattutto elettroniche, grazie all'ottimo lavoro alle tastiere di
Manuel Amato, a mio parere il vero punto di forza del gruppo.
Le canzoni viaggiano tutte più o meno sugli stessi binari, chitarre pesanti, rocciosa sezione ritmica e i già citati inserti di elettronica ad "ammorbidire" e a volte incupire i brani, come nella parte finale della poliedrica intro
"Withered and Died".
L'unico appunto che mi sento di fare è alla voce in growl di
Federico Maraucci, che spesso e volentieri risulta eccessivamente forzata e grattata. Non è sufficiente fare la voce grossa per imbastire un buon growl, ma sicuramente Federico ha tempo e mezzi per imparare e migliorare.
Insomma un esordio interessante questo degli
Icon of Sin, come già detto in apertura, che ci offre un gruppo dalle buone potenzialità che, se ben espresse e coltivate, potrà regalarci grandi soddisfazioni in futuro. Per ora, promossi.
Quoth the Raven, Nevermore..
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