C'era una volta una buona band, a cavallo tra thrash e power US, capitanata da Ronnie Galletti, un wrestler professionista che si spaccava delle televisioni sul petto durante gli spettacoli dal vivo. Al di là di queste pagliacciate da circo mediatico, che non a caso procurarono alla band una cattiva fama nella frangia intransigente dei thrashers ottantiani, i Nasty Savage seppero incidere buoni lavori, quali il debutto del 1985 e, soprattutto, "Indulgence" del 1987. Ho iniziato con "c'era una volta", perchè ora tutto questo non c'è piu'; i Nasty Savage del 2004, che ritornano dopo quattordici anni di assenza, sono una band spenta, brutta, che sfigura con il proprio passato e persino con quanto esce sul mercato oggigiorno (e tenete conto che la media qualitativa è sotto la sufficienza). Sono proprio canzonacce banali, se non proprio brutte, queste di "Psycho Psycho", a partire dalla title-track, con il suo refrain davvero povero; qualche spunto interessante, più che altro nel riffing di chitarra, c'è, come per esempio nel break centrale di "Hell Unleashed", ma i cinque riescono subire a farci scordare quel poco di buono fatto con un pezzo orrendo quale "Anguish" o arraggiamenti di dubbio gusto (il falsetto finale di "Human Factor" è semplicemente ridicolo). In un mare di mediocrità si notano alcuni picchi, ma solo negativi: "Return to the Savage" cerca di essere un revival del sound '80iano, ma l'interpretazione davvero scarsa di "Nasty Ronnie" alla voce spazza via ogni buona intenzione. Un po' meglio il classico heavy tout-court "Savage Desire", dove a duettare con Ronnie troviamo Chris Jericho dei Fozzy, che annichilisce completamente il povero spaccatelevisori sul piano vocale ed espressivo (e questo la dice lunga).Come se non bastasse, se a fine album lasciate andare avanti il cd, dopo un paio di minuti di silenzio potrete gustarvi una ripresa "a cappella" del (pessimo) ritornello della title-track.
Insomma, un disco da dimenticare, che non ha nulla a che vedere con il buon passato dei Nasty Savage (mai comunque eccezionali come qualcuno li ha dipinti); brutte canzoni, feeling pari allo zero assoluto, idee pessime... lontanissimo dalla sufficienza. Purtroppo qualcuno riuscirà a farselo piacere lo stesso solo perchè c'è scritto Nasty Savage, soprattutto coloro che stanno scoprendo solo oggi questi gruppi, sulla scia di un revival ottantiano che è di moda. Sconsigliato a chi ha spirito critico.
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