I tedeschi
Dark Suns hanno sempre rispecchiato il mood del loro monicker nella musica: una musica che spesso e volentieri si è tinta di malinconia, pessimismo, atmosfere grigie, sonnolente, svogliate. E questo quarto “Orange” non fa che confermare la direzione presa dai fratelli Knappe, che ormai possiamo inserire nel filone rock progressivo, visto che il qui presente dischetto di metal non ha neanche l’eco. Immaginate dunque il caro “
Heritage” degli Opeth come punto di riferimento moderno, ma (in questo caso come nell’altro) i veri riferimenti possono essere trovati dovunque nel passato, dai Joy Division ai King Crimson, con tutto quello che riuscite a metterci in mezzo.
Dieci tracce incredibilmente difficili da mandar giù, per una proposta sonora che però è ostica intenzionalmente: “
Orange” pretende di essere digerito a fatica, disturbante nel suo mood ipnotico, in cui la perizia strumentale diventa mero supporto di un’interpretazione intensa e malata, cupa e strisciante come un gatto di notte. Ho fatto non poca fatica ad arrivare alla fine del cd, e sebbene ritengo questa una volontà esplicita dei Dark Suns, devo ammettere che la fruibilità di “Orange”, per un metallaro zozzone come me, è seriamente compromessa. È una questione di gusti, insomma: io, per non sapere né leggere né scrivere, vi linko la pagina web in cui potete ascoltare l’intero album in streaming.
http://www.youtube.com/playlist?list=PLCFC9C9592138EC8E
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