Feroce terzetto proveniente dalla Bulgaria, i Deivos si propongono sul già affollato panorama estremo con un disco, "Hostile Blood", che viaggia su coordinate care al death metal tipico di band come Angel Corpse e Vader. Purtroppo per i Deivos, lo stile dei maestri sopraccitati è ben lungi dall'essere raggiunto, e la scarsa produzione, eccessivamente impastata e carica di bassi, affossa definitivamente un lavoro già penalizzato da un songwriting stentato e noioso (per non parlare dei testi scritti in un inglese dalla grammatica incomprensibile). Provo simpatia per il movimento death metal proveniente dall'Est Europa, che in passato ha prodotto moltissime realtà degne di nota (non ultimi gli sbalorditivi e giovanissimi Decapitated, recentemente autori di un album epocale), questo non basta però a salvare una formazione che, aldilà delle capacità tecniche non disprezzabili, ha ancora troppa strada innanzi a se. Per il momento l'unico aspetto interessante legato ai Deivos risulta essere l’incomprensibilità del nome del drummer, Krzysztof Saran, di certo il più ostico che mi sia capitato di leggere.
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