Insigniti del prestigioso titolo di "Young Metal Gods" dopo avere trionfato in un contest che ha visto i più importanti magazine europei impegnati a selezionare una band in cui riporre le speranze riguardanti il futuro dell'heavy metal, i Persuader hanno potuto così tornare sul mercato all'indomani del debutto "The Hunter" forti di un contratto per la blasonata Noise/Sanctuary ed una produzione firmata dal celebre Piet Sielck (Iron Savior). Nonostante questa pomposa presentazione, i Persuader non sembrano essere in possesso di un carisma o di un'abilità compositiva in grado di giustificare l'assegnazione del titolo sopraccitato, presentando invece il solito power/speed con venature thrash e refrain memorizzabili, non dissimile dallo stile di band come Iron Savior (non a caso), primi Blind Guardian e Grave Digger. Non che "Evolution Purgatory" sia un brutto disco, tutt'altro, brani come l'opener "Strike Down" e "Masquerade" mettono in mostra una certa carica ed una potenza non comune, e gli arrangiamenti tastieristici presenti in alcuni punti del lavoro conferiscono una certa profondità al sound, eppure è impossibile negare che le stesse frasi appena spese in loro favore potrebbero perfettamente calzare per migliaia di altre oscure band altrettanto valide. Sono forse le eccessive aspettative accumulate sui Persuader a deludere, rivelando una gruppo certamente sicuro del fatto suo, ma ancora lontano da un livello qualitativo in grado di portarlo all'attenzione del grande pubblico. Un nome comunque da tenere presente.
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