Nati già nel 1996 da un'iniziativa del cantante/tastierista Alessio Perardi, i torinesi Airborn hanno dovuto però aspettare il 2002 per incidere un disco vero e proprio (“Against the World”), dimostrando una buona attitudine ed una grande passione per il Power Metal di Helloween e Gamma Ray. Non stupisce quindi che sia stato lo stesso Piet Sielck (leader degli Iron Savior) ad occuparsi della produzione del debut album, una collaborazione che è continuata anche per “D-Generation”, il nuovo disco degli Airborn. Nel sound del gruppo italiano si sente notevolmente la mano esperta di Sielck, sia nella scelta di alcune sonorità tipicamente Iron Savior, sia per i potenti cori che accompagnano ogni ritornello. La prestazione di Perardi dietro al microfono è buona, con una voce adatta al genere, mentre il resto del gruppo si rende protagonista di una performance più che sufficiente dal punto di vista strumentale. Refrain iper-melodici, cavalcate in doppia-cassa, chorus di grande presa: tutto questo fa di “D-Generation” un disco non particolarmente originale, ma sicuramente spontaneo e godibile da ogni appassionato del genere. Tra i migliori episodi di “D-Generation” meritano sicuramente una menzione l'accattivante title-track strumentale, in cui refrain orecchiabili e spunti elettronici trovano una buona alchimia, la roboante “Heavy Metal Wars”, e la coinvolgente ed irresistibile “Extraterrestrial Life”, forte di un ritornello memorabile. Il disco, che contiene anche la cover di “Astronomy” dei Blue Öyster Cult in veste di bonus track, è una fedele testimonianza delle buone qualità degli Airborn. C'è da sperare che i quattro ragazzi torinesi possano trovare in futuro un sound più personale, magari lontano dalla console di Piet Sielck, ma per ora “D-Generation” è un buon passo in avanti.
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