Destination Paradise sembra quasi canzonare l’ascoltatore portandolo su note che sembrano assestarsi solamente verso la fine con gli ultimi due brani (Hero, Circle of Twilight), altalenando poi su brani alle volte poco incisivi (In Silence) o scritti con una logica tutta propria che sembra venire da una dimensione parallela opposta alla nostra in cui il caos è bello. In conclusione gli austriaci Desert Sin non hanno ancora deciso cosa fare da grandi nonostante la stoffa ci sia tutta.