Chiusura d’anno con il botto per i greci
Persona Non Grata, che escono per Massacre Records con un album in grado di proiettarli direttamente nel gotha europeo del progressive metal. I pregi di
Quantum Leap sono molti: primo tra tutti quello di saper attingere quasi spudoratamente da band come Symphony X e Dream Theater (ma soprattutto i primi) riuscendo però a proporre qualcosa di abbastanza personale e riconoscibile. Appare fin troppo superfluo parlare delle capacità dei singoli: avete mai sentito band prog tecnicamente scarse? Bah, in realtà sì, avete ragione, quindi mi tocca citare una voce maestosa e tecnicamente da brividi e una chitarra solista splendida soprattutto nei momenti lenti. Se tutto ciò non dovesse bastarvi, aggiungeteci melodie accattivanti, produzione più che sufficiente, lunghezza dei brani non inutilmente dilatata e un nome (almeno secondo me) decisamente originale. Insomma, bravi. Certo, il confronto con dischi seminali di altre band prog metal dal nome altisonante non regge, ma ci troviamo di fronte a un prodotto in grado di incontrare i gusti di quasi tutti gli amanti del genere.
Tre perle su tutte:
Lend Me A Hand, Captive e Journey’s End. Se vi piacciono queste spendeteci pure i soldi e non rimarrete delusi. In ogni caso dategli un ascolto approfondito, perché questi ragazzi hanno tutte le potenzialità per farsi voler bene. Sperando che qualche mese in più di maturazione gli consenta di agguantare anche i punti in più che possono aspirare ad ottenere, magari limando qua e là i pezzi meno efficaci dal punto di vista melodico, per quanto mi riguarda li promuovo comunque a pieni voti. Se non è da Top 10, quantomeno entra diretto nella Top 25 del 2011. E guardate che con un anno prepotente come quello appena passato non è da tutti.
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