Copertina 6,5

Info

Genere:Punk
Anno di uscita:2011
Durata:29 min.
Etichetta:No Loser Records
Distribuzione:Venus

Tracklist

  1. I DECIDE MY AGE
  2. LIKE ALL
  3. INTENTION
  4. NO MORE
  5. LOSER
  6. HAPPY SONG
  7. MY LIST
  8. EASY
  9. SOMEDAY
  10. NOTHIN’

Line up

  • Mirko Gatta: vocals, guitar
  • Simone ‘Cenex’ Cenedese: guitar, backing vocals
  • Alessandro ‘Nemo’ Bet: bass, backing vocals
  • Luciano ‘Ciano’ Gasparini: drums

Voto medio utenti

Attendersi delle grosse novità da un gruppo fieramente dedito al pop-punk californiano è un po’ come illudersi di non ritrovare almeno un paio di guanti o una sciarpa di lana tra i regali di Natale (la medesima “arguta” riflessione può essere, invero, estesa a molti settori musicali), ed è per questo che non sono per nulla sorpreso dal non rilevare particolari innovazioni nel secondo full-length dei veneti Why Not Loser.
La disinvoltura con cui assimilano la lezione di New Found Glory, Offspring, Blink 182, Down By Law e Bowling For Soup, quella, invece, può essere considerata abbastanza sorprendente, in un disco piuttosto fresco, divertente e leggero, eppure non eccessivamente “gigione”, dove le melodie sono gradevoli e “estive” e tuttavia non danno l’impressione di ammiccare fastidiosamente all’immaginario tipico del genere, pur conservando quell’alone adolescenziale da teen comedy movies divenuto praticamente imprescindibile nel genere di competenza.
Ascoltare i ventinove minuti di “4 Mistakes”, abilmente prodotti (e arrangiati) da Oliviero "Olly" Riva (The Fire / Shandon), procura esattamente quello che si richiede ad un disco di apprezzabile valore appartenente ad uno stile sonoro in cui davvero molto (se non addirittura “tutto” …) è già stato “detto”: dosi importanti di energia sincera, scanzonata e frivola (magari pure lievemente cazzona, come dicono a Oxford … la front-cover del Cd è un indizio rivelatore dell’attitudine del gruppo), canzoni godibili (con qualche caduta di tensione e piccole leziosità) e appena un pizzico di malinconica disillusione, per un quadro complessivo sufficientemente vivace e accattivante, ancora un po’ lontano dall’effige dei modelli, ma orientato nella maniera corretta nel tentativo di riprodurla al meglio.
“I decide my age”, la bella “Like all”, “Intention”, “No more”, “My list” e “Nothin’” sono i pezzi che impressionano in maniera più favorevole e che meritano una specifica segnalazione.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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