Elettricità e “good vibrations”. E’ quello che trasmette il nuovo album dei Black Rainbows, trio italiano che si stà facendo strada nel circuito heavy rock nazionale.
Non da molto avevamo gustato e recensito il loro “Carmina Diabolo”, che mostrava la band alle prese con uno stoner-rock cangiante e personale. Il presente parto discografico è sicuramente un balzo in avanti sulla strada della definitiva maturazione.
Qui c’è maggiore potenza, ruvidità, spessore del groove, songwriting sensibilmente migliorato, refrain incisivi, assoli “trippy”, dettagli accurati e così via. Insieme ai brani pulsanti e rocciosi, a mezza via tra Kyuss e Nebula, come “Burn your nation”, “Feel the beat”, “Mother of the sun”, ne troviamo altri illuminati da correnti acide e spaziali, sul modello dei primi Monster Magnet. “Mastermind”, “Solar system” e “Lady” formano un trittico di squisita fattura, dove emergono anche le radici bluesy di questa ottima formazione. Se poi si vuole trovare un manifesto che da solo esprima l”attitudine” dei Black Rainbows, c’è l’anthemica e settantiana “I love rock’n’roll” con il suo titolo esplicito, oggi come quattro decadi fa.
Le parti vocali, spesso tallone d’Achille delle bands italiche, sobrie ma assolutamente efficaci, soluzioni intelligenti, ritmica cementata, chitarra debordante ma mai dispersiva, il tocco di fresca e solare personalità, sono tutte componenti che rendono questo disco una delle migliori uscite stoner dell’annata appena conclusa.
Niente male, per un gruppo ancora noto soltanto ai veri cultori del genere. Sono proprio nomi come Black Rainbows, Ojm, Ufomammut, Zippo, Wicked Minds, Small Jackets ed altri, che confermano l’ottimo valore e lo stato di salute del miglior underground rock tricolore.
Album che gli appassionati non possono farsi sfuggire.